Fraconalto

AutoriAngelini, Massimo
Secondary AuthorsCerino Badone, Giovanni
Anno Compilazione1998
Anno Revisione2013
Provincia
Alessandria
Area storica
Oltregiogo
Abitanti
349 [dato ISTAT 2013]
Estensione
1585 ha [ISTAT] e 1778 ha [SITA] al censimento del 1991
Confini
Da nord in senso orario: Voltaggio, Ronco Scrivia (GE), Busalla (GE), Mignanego (GE), Campomorone (GE).
Frazioni
Castagnola, Molini, Tegli, Località minori: Banchetta, Borgo Sereno, Campilunghi, Casasse, Chiappa, Freccia, Lià, Masareta, Pian dei Grilli, Sereta.
Toponimo storico
Flacone negli annali del Caffaro del 1121 [MGH, XVIII : 15]. 
Fracono nel 1122 [ASG, notaio Salmone: ff. 82-83], Fiaccone [o Fiacone] fino al 1927 quando, considerato spregiativo, è stato mutato in Fraconalto [BAROZZI , GINI, in AA.VV. 1986 : 91 ss; Gazzetta Ufficiale, 17 giugno 1927, RD 19 maggio 1927, n. 903, Autorizzazione al comune di Fiaccone a modificare la propria denominazione in «Fraconalto».]
Diocesi
Tortona fino al 1255, poi Genova [MHP, Iurium, I : 1222].
Pieve
S. Maria di Ceta (Borgo Fornari).
Altre Presenze Ecclesiastiche
Parrocchiale dei Santi Bernardo Abate e Lorenzo Martire nella frazione Castagnola. La è nota dal 1222 come parte della diocesi di Tortona, ma poi nel 1255 passò all'arcidiocesi di Genova a cui appartiene tuttora. La struttura originaria venne distrutta da un incendio nel 1683: l’anno seguente vennero appaltatati i lavori per la ricostruzione. Dal 1935 è divenuta la parrocchia della comunità di Fraconalto.
Nel sec. XVI diviene parrocchia la chiesa di San Pietro di Tegli. Nel 1642 si legge che "gli abitanti di Tegli, Sarreta, Freciola, a motivo della distanza, del freddo, dei ghiacci non possono senza pericolo, andare alla chiesa di S. Lorenzo" e che essi quindi richiesero all'Arcivescovo di Genova, Cardinal Stefano Durazzo, di erigere a parrocchia la loro chiesa di San Pietro di Tegli (atto per il quale essi avevano già ricevuto il consenso del rettore della Parrocchia di Fiaccone San Lorenzo, Sac. Benedetto Risso), impegnandosi pagare un salario al futuro parroco. La chiesa di San Pietro Apostolo venne quindi elevata a parrocchia nel 1645. L'attuale chiesa risale al 1715 [Archivio di Stato di Genova, Not. Giovanni De Ferrari, fz. 1, sc. 936, promissiones. 1º giu. 1642]
Chiesa parrocchiale di N.S. della Misericordia a Molini. La presenza si una cappella dedicata a “Nostra Signora di Misericordia” è attesta dal XVII secolo, sebbene nel XVIII secolo si riteneva la struttura “molto antica, e fu eretta da Casa Anfossa [Anfossi]” [Storia dell'apparizione, p. 241]. Nel 1760 era concessa il 18 marzo l’indulgenza plenaria. La chiesa venne eretto a parrocchia nel 1896. Dal 1935 la funzione di parrocchia è stata trasferita presso la chiesa di Castagnola.
L'antica pieve di Santa Maria di Ceta (Borgo Fornari), è una valletta estesa per circa mezzo ettaro, compresa in un’area ricca di boschi di castagno con folto sottobosco e posta lungo l’itinerario tra il Passo della Bocchetta e l’abitato di Fraconalto che risulta facilmente raggiungibile. Il toponimo si deve alla presenza dei ruderi della cella monastica di S. Gregorio di Ceta citato dal 1184, e quello sul monte Porale (Perogallo), citato dal 1208 [ASG, notaio Lanfranco , I: 210], dipendente dal monastero benedettino di S. Michele alla Chiusa in Val Susa (TO). Negli anni Sessanta sono stati individuati alcuni laterizi con colature vetrose. Datazione della produzione: medievale. Sul territorio è segnalata una Cappella a Fiaccone, dedicata a s. Rocco, citata già nella visita pastorale del 1582 [ASG, ms. 547].
Madonna del Ponte. Nel 1760 era segnalata “una Statua di marmo a mezzo rilievo di Nostra Signora di Misericordia collocata entro una nicchia sopra un Ponte nel distretto della Parrocchia di Fiaccone verso bocchetta”. Nel 1745 tale statua, detta “la Madonna del Ponte”, miracolò “una certa donna del luogo di Langasco”, restituendole la vista. “Gli abitanti di Fiaccone si confermarono nella determinazione di portarsi due volte l’anno alla visita di quella sacra Immagine di processione, la quale cosa costantemente eseguiscono nel giorno dell’Apparizione di Nostra Signora a’ 18 Maro, e nel giorno dedicato a S. Anna”. [Storia dell'apparizione, p. 241].
Assetto Insediativo
Assetto policentrico derivato probabilmente dalla crescita e poi dall'assorbimento di altre comunità locali nel corso dei secoli, si veda Località scomparse.
Luoghi Scomparsi
S. Gregorio e Ventoporto sono località menzionate dal XIII sec.; la seconda è ora ridotta una cascina in rovina.
Altri insediamenti: Chiappa, Clapinum nel 1121 [MHG, XVIII : 15].
Tegli: oggi frazione era una comunità a sè, di ragguardevoli dimensioni, già agli inizi del sec. XVII; i suoi abitanti, insieme a quelli di Serreta e Frecce (citate come Serrea e Freciola) nel 1642 chiedono l'erezione della chiesa di San Pietro di Tegli in parrocchia, accordata nel 1645 [ASG, notaio G. De Ferrari, fz 1]
Comunità, origine, funzionamento
Prime deliberazioni della comunità sugli statuti, approvati nel 1544, tradotti in volgare nel 1651 e più volte ripubblicati [DELLE PIANE 1910 : 38 ss.; AA. VV. 1986: 99 ss.: l'originale, un tempo conservato nell'archivio parrocchiale, è ora irreperibile].
Statuti
Gli Statuti della comunità di Fraconalto risultato approvati nel 1544, tradotti in volgare nel 1651 e più volte ripubblicati [DELLE PIANE 1910 : 38 ss.; AA. VV. 1986: 99 ss.: l'originale, un tempo conservato nell'archivio parrocchiale, è ora irreperibile]. In tempi più recenti (post 2000) il comune di Fraconalto si è dotato di un nuovo statuto
Catasti
Nell'Archivio storico di Genova si conservano i catasti seicenteschi di Fraconalto: A.C.F. , Catasti: caratata di Fiaccone (1644).
Ordinati
Gli ordinati hanno inizio dal 1838, e sono completi dal 1904. La causa di scarsezza documentaria è il risultato della sistematica distruzione dei documenti che erano conservati negli archivi comunali. Un inventario di fine sec. XIX riporta : «Il comune di Fiaccone possedeva carte e documenti antichissimi [... ] Le carte, che le guerre non poterono distruggere, furono distrutte una quarantina d’anni fa, o forse meno, per ignoranza e bestialità di un messo comunale e per ordine di un sindaco infelice. Tutti i registri, documenti e carte antiche vennero adoperate per riscaldare la stufa nell'inverno durante tre giorni per il solo motivo ch’erano documenti scritti in latino ed in francese, lingue che nemmeno il prete poteva intendere» [Bianchi 1881, p.385]
Dipendenze nel Medioevo
Dal sec. X appartiene alla Marca Obertenga, quindi al Comitato di Tortona e, dal 1121, alla Repubblica di Genova [CAFFARO, Annales, in MHG, XVIII : 15]. Poi entra nell'orbita del comune di Genova nel XII secolo: si veda voce feudo.
Feudo
Nel 1145 e negli anni immediatamente successivi i consoli di Genova affidano il castello di Fiacone in condominio alle famiglie Visconti e Fornari [FERRETTO 1909: docc. XL, LI, LVIII]. Nel 1528 entra definitivamente nel dominio della Repubblica.
Mutamenti di distrettuazione
La podesteria di Fraconalto dipende dal capitano e poi (1708) dal governatore di Novi. Inglobato il consolato di Fiaccone nel corso del sec. XVII, Fraconalto nel maggio del 1797 divenne parte della Repubblica Ligure al posto della decaduta Repubblica di Genova. Dopo l’annessione della Repubblica Ligure da parte dell’Impero Francese (31 Ottobre 1805), diventa parte del Dipartimento di Genova, Circondario di Novi, Cantone di Gavi. Nel 1815 Carrosio rientra a far parte del Regno di Sardegna. Nel 1819 la maglia amministrativa rimane sostanzialmente la sessa, con la nuova denominazione di Divisione di Genova, Provincia di Novi, Mandamento di Gavi. Nel 1859, in seguito al riordino del nuovo Stato unitario, Fraconalto entra nella Provincia di Alessandria.
Mutamenti Territoriali
Dopo la definizione dei confini con Voltaggio sul torrente Lemme (1590) i confini del consolato di Fiaccone corrispondono senza rilevanti differenze a quelli dell'attuale comune di Fraconalto. Restano tuttora incerti i confini con Busalla in località Biscionea (e quindi tra Piemonte e Liguria) contesi da oltre otto secoli [ANGELINI 1991]. Per un periodo imprecisato il comune allora denominato di Fiacone fece parte di Voltaggio [fino al 1805: Casalis 1840, p. 620]
Comunanze
Dalla scheda del CLUC risultano 106 particelle di terreno soggetto a uso civico, segnate in località non meglio definite, ma verosimilmente con centrate nella valle a oriente della Costa di Reste
Liti Territoriali
Esiste un'ampia documentazione sulle terre condivise e contese tra Fiaccone, Busalla e Polcevera, con attestazioni che risalgono almeno al sec. XII : l'area interessata aveva come limiti il passo dei Giovi, il Piano di Reste, l’ospitale di s. Gregorio e il rio Busalletta [ANGELINI 1991]. I documenti più remoti - se non si vuole includere la celebre tavola bronzea di Polcevera, del sec. II a.C. che segnala i conflitti tra le confinanti comunità dei Langenses e dei Viturii - risalgono al 1137 e si riferiscono alle dispute sui terreni fra le famiglie Canella, Porta e Fornari contro il castellano e gli uomini di Fiaccone per i terreni labore Jugo intus nelle località Seralta e Arpexella [ASG, Busta paesi, Fiaccone]; nello stesso anno i consoli di Genova si pronunciano sulle pretese dei castellani di Fiaccone sul bosco di Ceta (Borgo Fornari] [FERRETTO 1909 : doc. XXX]. Agli inizi del secolo successivo (1204) si inasprisce il conflitto tra la curia di Fiaccone e gli uomini dell'alta Val Polcevera per il possesso delle terre comprese fra la Busalletta e Ventoportego : gli arbitri riconoscono agli uomini di Mignanego il diritto di pascolare solo sulla destra del rio Agneto [FERRETTO 1907 : 158]. Nel 1590 vengono definiti i confini con Voltaggio, lungo il Lemme fino al rio di Coniolongo e lungo la costa dell'Alpe sino al Porale. Non si riescono, invece, a concordare i confini con Busalla - approssimativalente fissato sul rio Busalletta fino alla confluenza del rio Biscionea [A.S.G.,Confinium, fz 22] - e con Mignanego - nell'area circostante il Piano di Reste, dove si estendono le terre comuni alle tre comunità. Un ulteriore descrizione dei confini tra Fiaccone, Borgo Fornari e Busalla, risale al 1648 [A.S.G., ms. 712]. Tuttora, in località Biscionea, il confine tra Fraconalto e Busalla (e quindi tra Piemonte e Liguria) non è ancora completamente definito [ANGELINI 1991]. Le controversie per le comunaglie tra Fiaccone, Busalla e Polcevera, sono attestate dal sec. XII [ASG, Buste paesi, Fiaccone]. Nel 1770 si registra una vertenza per le comunaglie vicine alla frazione Tegli, in località Prosei, tra gli uomini della comunità di Fiaccone e quelli della pieve di Mignanego [ANGELINI 1991; FURNO, PEZZAN, PICOLLO 1995].
Fonti
A.C.F. (Archivio Storico del Comune di Fraconalto) conservato nell'Archivio storico di Genova (ASG)
A.S.G. (Archivio di Stato di Genova).
A.S.G., Busta paesi, cfr. inv. 32 : 68.
A.S.G., Giunta dei Confini, buste 200, 247, 348
A.S.G., Magistrato delle Comunità: n. 736,
A.S.G., Caratata di Fiaccone.
A.S.G., Mss: Liber iurium.
A.S.G., Ms. 712, Atlante B (1648).
A.S.G., Notai: G.B. Aronio; De Ferrari.
A.S.G., Raccolta dei Tipi, disegni e mappe dell'Archivio di Stato di Genova, Fondi cartografici originari, Mappe e tipi della Repubblica di Genova, Carte riconducibili all'ordinamento originario, CCC: "Visita, descrittione et delineatione de confini del Dominio della Serenissima Repubblica di Genova di la da Giogo" (1648). Delineazione dei confini di Ottaggio verso Borlasca e Ronco e di Fiaccone verso il Borgo de Fornari e Buzalla (1645 set. 14 - 1645 set. 18). Vedi mappa.
 
A.C.V.( Archivio Storico del Comune di Voltaggio)
A.C.V., Deposito, cat. I, fald. I : richieste di variazione giurisdizionale (1908-1949).
A.P.F. (Archivio Parrocchiale di Fraconalto).
I registri dell’archivio parrocchiale partono dal 1626.
B.C.B. (Biblioteca Civica Berio, Genova)
B.C.B., mss. :B. Poch,
B.C.B., Miscellanea di Storia Ligure.
B.C.B., Documenti relativi alla comunità di Fiacone, sec. XVIII e XIX, se. ms. III, 5, 17. anche X, 2, 120.
C.U.C. (Commissariato per la Liquidazione degli Usi Civici, Torino)..
I.G.M. (Istituto Geografico Militare, Frenze).
I.G.M., tav. 1:25.000, (F. 82 Carta d' Italia, I SE), agg. 1930, Busalla.
I.G.M., tav. 1:25.000, (F. 82 Carta d' Italia, I NE), agg. 1930, Voltaggio
Bibliografia
AA. VV., Una strada per l'Oltregiogo. I quattrocento anni della Bocchetta (1585-1985), Comunità Montana Alta Val Lemme ed Alto Ovadese, Ovada 1986.
ALFONSO, L. a cura di, Annuario Arcidiocesi di Genova. Schede storiche, Grafiche Fassicomo, Genova 1994.
ANGELINI, M. La contesa sulle comunaglie tra Polcevera e Busalla vista attraverso un Testimoniale del 1586, «Bollettino Liguistico», II (1991), num. Unico.
BAROZZI, P. Momenti di geografia storica dell'Oltregiogo in un manoscritto inedito, «La Berio», 1983, sett.-dic., pp. 5-23.
Fraconalto, «Novinostra», XXIII (1983).
BIANCHI, N. Le carte degli archivi piemontesi, Torino 1881.
CAFFARO Annales in Monumenta Germaniæ Historica, XVIII.
CASALIS, G. Dizionario geografico, storico-statistico-commerciale degli stati di S. M. il re di Sardegna, Torino, G. Maspero, 1833-1856, vol. VI (1840), pp. 620-622. 
DELLE PIANE, G. Fiacone, cenni descrittivi storici, civili e religiosi e suoi antichi statuti, Stab. Arti Grafiche Caimo & C., Genova 1910.
FERRETTO, A. I primordi del Cristianesimo in Liguria, ASLSP (XXIX), Genova 1907.
Documenti genovesi di Novi e Valle Scrivia, BSSS (LI), Pinerolo 1909.
FURNO, E., PEZZAN, S., PICOLLO, D., L'istituto delle comunaglie. I compascui. Le comunaglie di Rigoroso ed il Comitato degli usi civici, ciclinpropr., Rigoroso 1995.
LEARDI, E. Il Novese. Segni e radici di un' identità, Tip. Brigati, Genova-Pontedecimo 1996.
REBORA, G. Molini di Fraconalto : «Cronaca historica», in Biblioteca dell'Accademia Olubrense,
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REMONDINI , A. e M., Parrocchie dell' Arcidiocesi di Genova. Notizie storico-ecclesiastiche, Regione XIII, Genova 1891.
Storia dell’Apparizione e de’ Miracoli di Nostra Signora di Misericordia di Savona, Genova 1760.
VINZONI, M. Il Dominio della Serenissima Republica de Genova in Terraferma (1773), anastatica ed. C.I.E.L., Genova 1955. 
Descrizione Comune
Fraconalto
Il municipio di Fraconalto è rimasto sulla costa, a 750 m slm, in una posizione fino a un secolo fa consueta in molti comuni della montagna genovese dove, nel tempo, la sede comunale è scivolata nelle frazioni di fondovalle. Oggi ridotta a sette abitanti effettivi, Fiaccone – come si chiamava il comune prima del 1927 - era un borgo assai popoloso sul crinale tra le valli Lemme e Scrivia, lungo la principale strada - la romana Postumia? - che collegava Genova con Libarna, prima, e in seguito con la pianura padana. Nel tratto compreso tra il passo di Reste e il castello di Fiaccone esisteva una cella monastica dedicata a s. Gregorio, già menzionata nel 1184 [ASG, Not. Lanfranco, I : 210]; a essa i consoli di Fiaccone assegnano confini e pertinenze nel 1254 [ASG,Not. Guido de s. Ambrosio, I : 77]. Ne troviamo una delle ultime tracce nel 1604, quando la Repubblica stabilisce che «si facci una osteria con torre nel luogo detto al Roccone [attuale "Posto dei Corsi" sulla strada della Bocchetta] sotto la chiesa vecchia di san Gregorio» [A.S.G., Confinium, 1604]. Il declino del borgo coincise con la decadenza della strada di Reste e la costruzione della carrabile di fondovalle (allargata nella seconda metà del sec. XVIII) terminata nel 1585 per collegare Genova con Gavi e Novi. Ancora nel 1631, tra le parrocchie comprese tra Parodi e la bassa val Polcevera, s. Lorenzo di Fiaccone era (con l'esclusione di Voltaggio) la maggiormente popolata [ASG, Busta paesi, Fiaccone]. Con il declino del castello e del borgo diminuì progressivamente l'autonomia politica di Fiaccone che, pur mantenendo formalmente un rapporto giurisdizionale con Genova specifico e separato, tra i secc. XVII e XVIII divenne di fatto soggetta al podestà di Voltaggio. Una delle prime attestazioni del toponimo risale al 1121, l'anno in cui inzia l'espansione genovese nell'Oltregiogo [MGH, XVIII : 15]. Gli uomini di Flacone sono ancora menzionati in un atto del 1130, con il quale i consoli genovesi ingiungono al marchese di Gavi di garantire la sicurezza sulle strade di Marcarolo e Valle Scrivia [ASG, Liber Iurium: f. 258]. Nel 1222 vengono menzionate pertinenciis, ecclesie et hospitalis de Fracono [ASG, not. maestro Salmone: ff. 82, 83]; nello stesso anno prete Oberto, rettore dell'ospedale de Fracono, rinuncia ai diritti in pertinenciis de valle scivie et in clastro fornariorum. La chiesa, dedicata a s. Lorenzo martire, nel 1310 dipende dall'arcipretura di Ceta (Borgo Fornari). La parrocchia viene smembrata per la prima volta nella prima metà del sec. XVII, su richiesta degli uomini di Tegli [A.S.G., notaio G.B. Aronio] e nuovamente nel 1896, quando viene riconosciuta l' autonomia parrocchiale alla chiesa di Molini, cappella rurale dal 1642. La corrente trascrizione Fiaccone, comune nel sec. XIX e corrispondente alla versione dialettale (tuttora usata) Fiâcun,identifica il Comune fino al 1927. Il cambiamento del nome, ritenuto nella forma con la "c" raddoppiata spregiativo, avviene su istanza del podestà locale presentata nel 1926 e accolta l'anno successivo [BAROZZI, GINI in AA.VV. 1986 : 91 ss.]. Le notizie sul funzionamento della comunità di Fiaccone in antico regime provengono dagli Statuti, approvati nel 1544. Gli uomini della comunità eleggono in piena autonomia i propri consoli; ma – segno della perduta autonomia - nella seconda metà del sec. XVIII ciascuno dei quattro quartieri del consolato (Fiaccone, Castagnola, Molini e Tegli) nomina a sorteggio un proprio rappresentante per sostenere i diritti della comunità di fronte al podestà di Voltaggio. Esiste un'ampia documentazione sulle terre condivise e contese tra Fiaccone, Busalla e Polcevera, con attestazioni che risalgono almeno al sec. XII : l'area interessata aveva come limiti il passo dei Giovi, il Piano di Reste, l’ospitale di s. Gregorio e il rio Busalletta [ANGELINI 1991]. I documenti più remoti - se non si vuole includere la celebre tavola bronzea di Polcevera, del sec. II a.C. che segnala i conflitti tra le confinanti comunità dei Langenses e dei Viturii - risalgono al 1137 e si riferiscono alle dispute sui terreni fra le famiglie Canella, Porta e Fornari contro il castellano e gli uomini di Fiaccone per i terreni labore Jugo intus nelle località Seralta e Arpexella [ASG, Busta paesi, Fiaccone]; nello stesso anno i consoli di Genova si pronunciano sulle pretese dei castellani di Fiaccone sul bosco di Ceta (Borgo Fornari] [FERRETTO 1909 : doc. XXX]. Agli inizi del secolo successivo (1204) si inasprisce il conflitto tra la curia di Fiaccone e gli uomini dell'alta Val Polcevera per il possesso delle terre comprese fra la Busalletta e Ventoportego : gli arbitri riconoscono agli uomini di Mignanego il diritto di pascolare solo sulla destra del rio Agneto [FERRETTO 1907 : 158]. Nel 1590 vengono definiti i confini con Voltaggio, lungo il Lemme fino al rio di Coniolongo e lungo la costa dell'Alpe sino al Porale. Non si riescono, invece, a concordare i confini con Busalla - approssimativalente fissato sul rio Busalletta fino alla confluenza del rio Biscionea [A.S.G.,Confinium, fz 22] - e con Mignanego - nell'area circostante il Piano di Reste, dove si estendono le terre comuni alle tre comunità. Un ulteriore descrizione dei confini tra Fiaccone, Borgo Fornari e Busalla, risale al 1648 [A.S.G., ms. 712]. Tuttora, in località Biscionea, il confine tra Fraconalto e Busalla (e quindi tra Piemonte e Liguria) non è ancora completamente definito [ANGELINI 1991]. L'appartenenza identitaria all'entroterra genovese, trova un momento di forte affermazione nel 1908, quando la comunité di Fiaccone chiede di essere staccata dalla Provincia di Alessandria per essere unita a quella di Genova [DELLE PIANE 1910 : 18], ripetuta nel 1938 con la congiunta richiesta di accorpamento al Comune di Voltaggio [A.C.V., deposito, cat. 1, fald. 1].