Gassino Torinese

AutoriSereno, Cristina
Anno Compilazione2008
Anno RevisioneVERSIONE PROVVISORIA
Provincia
Torino.
Area storica
Marchesato di Monferrato; comitato di Torino.
Abitanti
9571 (ISTAT 2008).
Estensione
2045 ettari (ISTAT 2008).
Confini
Castiglione Torinese, Montaldo Torinese, Pavarolo, Rivalba, San Raffaele Cimena, Settimo Torinese.
Frazioni
Bardassano, Bussolino, Vedi mappa.
Borgate: la Rezza di Bardassano, Pedaggio, Ranch, Ternenga, Variglia.
Toponimo storico
Nel 1004 Gassingo è concessa da Arduino a un suo fedele (MGH, Diplomata,  III, p. 714, doc. 10). Nel 1191 è attestato il toponimo Gaxen (BSSS LXV, p. 47, doc. 53) e nel 1266 Gazzinus (BSSS XIV, p. 344, doc. 430). Esso deriva da un nome personale, Agazzo/Acatius attraverso il diminutivo Agassolo, ipotesi più convincente che la derivazione dal celtico cassanus/cassinus, quercia (OLIVIERI, 1965, 171).
Diocesi
Torino.
Pieve
La pieve di S. Pietro di Gassino viene concessa dal vescovo Landolfo di Torino (1011-1038) al sacerdote Lissone; da tale pieve dipendevano nel medioevo numerose chiese sulla riva del Po, come quelle di Bardassano, Castiglione, Cordova, San Raffaele Cimena e Bussolino. Nel sec. XIV il patronato e l’avvocazia su di essa sono concesse dal vescovo di Torino Tedisio ai signori di Polmoncello (CASIRAGHI, 1979, 90).
Altre Presenze Ecclesiastiche
Parrocchiale di S. Michele Arcangelo a Bardassano, Parrocchiale dei SS. Pietro e Paolo a Gassino, Parrocchiale dei SS Andrea e Nicolao a Bussolino (<http://www.gassino.it>). Le chiese di Castiglione sono registrate con regolarità nelle visite pastorali a partire dal 1584 (Archivio Arcivescovile di Torino, VP 1584, 7.1.5, f. 450v) fino al sec. XX.
Assetto Insediativo
Gassino è situato all’incrocio della strada statale della Valle Cerrina che unisce Torino a Casale, l’antica direttrice che conduceva da Porta Praetoria a Industria. L’abitato si colloca interamente sulla riva destra del Po, mentre si contano tre zone di espansione verso l’area collinare, in corrispondenza di tre rivi, Bardassano (Rio di Castiglione), Bussolino (Rio Maggiore) e Baudana (Rio Valle). Compaiono anche vie collinari in direzione di Chieri e Asti. 
     Fanno oggi parte del comune di Gassino, in quanto semplici frazioni, le località di Bardassano e Bussolino, le quali hanno avuto, specialmente in età medievale, vicende significative e indipendenti dal capoluogo attuale. Nel corso delle ricerche per Gassino ci si è imbattuti con estrema frequenza in documenti e attestazioni relative a tali località, ed è pertanto parso opportuno segnalare quanto reperito nelle voci corrispondenti alla tipologia documentaria in questione [Vd. Mutamenti territorial].
Luoghi Scomparsi
Osterum è una località attestata dal secolo XI, presumibilmente collocata fra Castiglione e Gassino; dipende da Chieri nella prima metà del secolo XIV, è elencata fra le comunità del Monferrato nel 1395 ed è citata ancora nei catasti del secolo XVII ma oggi è totalmente scomparsa  (Settia, 1975, B16).
     Polmoncellum è una località attestata dal secolo XII e collocata su un colle fra Gassino e Castiglione; nella prima metà del secolo XIV dipende da Chieri ma i suoi abitanti confluiscono, a partire da tale secolo, a Gassino, conservando a Polmoncello solo i terreni da coltivare [Settia, 1975, B20].
Polosenda è una località attestata dalla seconda metà del secolo XIII; era collocata nei pressi di Gassino e da tale comune fu assorbita nel 1352, con la cessione della giurisdizione da parte degli ultimi signori del luogo (Settia, 1975, B21).
     Ponticlum è attestata come villa fin dal diploma di Arduino del 1004, ma non ha successivamente uno sviluppo significativo, tant’è vero che, entrata a far parte del territorio della vicina Bussolino, ne viene assorbita completamente nel secolo XIV [Settia, 1975, B…].
     Tondonitum è una localià legata a Osterum e Polmoncellum, sia per la collocazione sia per l’evoluzione del suo territorio. Attestata dalla metà del secolo XII, i suoi signori risultano sottomessi a Chieri nel secolo XIII. Confermata ai Monferrato a metà secolo XIV, dalla seconda metà del secolo XV risulta inserita nel territorio di Bardassano, da cui viene progressivamente assorbita fino alla sua definitiva scomparsa [Settia, 1975, B31]. Cfr. anche Sairasco e Territium [Settia, 1975, B28 e B 29].
Comunità, origine, funzionamento
Già nel 1158 il marchese Guglielmo di Monferrato investe gli uomini di Gassino dell’uso di mulini ed altri edifici in tutti i confini del comune (ASTo, Corte, Feudi Monferrato, Gassino, m. 34, n.° 1, 31 maggio 1158), mentre nel 1192 è attestato un sindicus di Gassino, a dimostrazione della precoce capacità amministrativa della comunità (Archivio Comunale di Gassino, Pergamene, fald. 1, fasc. 1, 30 gennaio 1192). Le successive testimonianze mostrano una comunità decisamente agguerrita nella difesa e nella conquista dei propri privilegi, sia rispetto alle località  vicine (BSSS, XLIII, pp. 23-25, doc. 12, 8 gennaio 1288: i consoli e i credendarii del comune di Gassino nominano il loro sindaco nella causa contro Castiglione di fronte al marchese di Monferrato; ibidem, pp. 25-26, doc. 13, pp. 26-28, doc. 14, gennaio 1292: il comune di Gassino e il suo sindaco chiedono e ottengono l’esenzione dalla curaria di Chivasso) sia in rapporto con i poteri maggiori (cfr. voce Dipendenza medioevo e anche ASTo, Corte, Provincia di Torino, Gassino, m. 15, n. 1, 2, 5, 6, 7 per le fedeltà prestate da Gassino ai Savoia nel secolo XIV). Nel 1309 è attestato anche un castellano di Gassino, che nomina i credendari e due consoli per un anno (Archivio Comunale di Gassino, fald. 1, fasc. 29). Le fedeltà, le conferme di protezione, le concessioni di pesca e pedaggio, le esenzioni sulle tasse si ripetono a ritmi regolari nei secoli successivi, confermando l’immagine di una comunità abile nel costruirsi uno spazio significativo fra le maglie dei poteri di dimensioni regionali: cfr. Archivio Comunale di Gassino, fald. 1, fasc. 39 (1334), 47 (1356), 48 (1360), 51 (1374), 52 (1378), 54 (1383), 55 (1394); fald. 2, fasc. 1 (1408), 3, (1418), 17 (1448), 19 (1449), 29 (1464), 32 (1467), 47 (1493), 48 (1498), 52 (1579), 57 (1641); fald. 4, f. 18 (1707), f. 43 (1730). Ancora fra XVII e XVIII secolo la comunità ottiene dai Savoia patenti di conferma di privilegi e concessioni passate, a dimostrazione dell’attenzione costante degli uomini di Gassino per le proprie prerogative (ASTo, Paesi per A e B, Gassino, m. 3, n.° 3).
Statuti
Nel 1296 il marchese Giovanni di Monferrato conferma con alcune riserve gli statuti del comune di Gassino [Gabotto (a cura di) 1911, pp. 34-35, doc. 18, 13 febbraio 1296]. Dal 1567-68 al 1823 conservati anche i bandi campestri di Gassino [A.C.G., Fald. 146, fasc. 1-6].
Catasti
Presso l’Archivio di Stato di Torino si conservano le mappe relative a Gassino compilate sia in occasione della realizzazione del catasto francese (ASTo, Camerale, cat. Franc., Alleg. A pf. n. 8) sia del catasto  Rabbini (ASTo, Camerale, cat. Rabbini, Mappa n. 88). In entrambi la cartografia mostra una distribuzione della popolazione in forma di abitato decisamente accentrato nel capoluogo; le case appaiono numerose e addensate, attraversate dalla strada nazionale da Torino a Casale; a N il Po con pochissime case sparse, a S poche case sparse. Le terre comuni si concentrano a ridosso del fiume. Si veda inoltre la sezione Catasti dell’Archivio Comunale di Gassino dove si conservano consegnamenti di beni e registrazioni affini dal 1466 [A.C.G.,  fald. 496, fasc. 1-5; fald. 497, fasc. 1-2; fald. 498, fasc. 1].
     Catasti di Bardassano e Bussolino [A.c.g., fald. 75, fasc. 1-4 per Bardassano; fald. 86, fasc. 11-15 per Bussolino]. Si conservano inoltre le mappe del Rabbini per Bardassano (ASTo, Camerale, cat. Rabbini, Mappa 1864, n. 15: insediamento accentrato intorno al capoluogo, strade poco significative) e Bussolino [A.S.T., Camerale, cat. Rabbini, Mappa 1858, T. n. 25: abitato distribuito lungo la strada comunale da Gassino a Rivalba].
Ordinati
È pervenuto un ordinato del 1310 relativo ai beni comuni (Archivio Comunale di Gassino, fald. 1, fasc. 30, 1 novembre 1310), mentre dagli anni trenta del secolo XVI fino alla metà del XIX gli ordinati si conservano con regolarità (Archivio Comunale di Gassino, da Fald. 56, fasc. 1, 1538-42, a Fald. 76, fasc. 3, 1846-48).
     Nell’Archivio Comunale di Gassino sono attualmente conservati i documenti più antichi di Bardassano e Bussolino, fra cui ordinati [A.C.G.,  da fald. 10, fasc. 1, 1606-1618 a fald. 14, fasc. 3, 1839-1849 per Bardassano; fald. 4, fasc. 1, 1628-1645 a fald. 8, fasc. 4, 1847-48 per Bussolino].
Dipendenze nel Medioevo
Una prima attestazione di Gassino si ha nel 1004, quando svariati beni in tale luogo vengono concessi da Arduino d’Ivrea al fedele Alberico (MGH, Diplomata, III, p. 714, doc. 10, e BSSS, XLIII, p. 5, doc. 1, 28 febbraio 1004): si tratta di una dinamica abituale da parte del sovrano ribelle per rinsaldare i legami con le aristocrazie guerriere locali che ne appoggiarono la rivolta, ma che non ha conseguenze di lunga durata sul luogo. Nel periodo successivo infatti Gassino, oltre a sviluppare una comunità organizzata, precoce e consapevole, è al centro di una lunga contesa fra i marchesi di Monferrato e i duchi di Savoia per l’inserimento nelle rispettive aree di dominio, dal momento che la località si trovava in un’area di confine fra i territori delle due dinastie. Nel 1232 si assiste all’accordo fra il marchese Bonifacio di Monferrato e Genova per l’uso da parte dei mercanti liguri di una direttrice alternativa a quella artigiana per i loro traffici, attraverso proprio le località di Montiglio, Cocconato, S. Raffaele Cimena, Gassino e Castiglione, a conferma dell’inserimento di tali località in dinamiche politiche ed economiche di notevole ampiezza (HPM, Chartae, II, doc. 1819; Settia, 1991, p. 228). Nel 1287 e nel 1288 è il marchese Guglielmo di Monferrato a dirimere due liti fra Castiglione e Gassino (BSSS XLIII, p. 21, doc. 11; p. 23, doc. 12), mentre nel 1296 gli statuti di Gassino ottengono conferma dal marchese Giovanni di Monferrato (BSSS XLIII, pp. 34-35, doc. 18; cfr. anche ibidem, pp. 35-36, doc. 19 e pp. 36-38, doc. 20). Una rilevante concessione di franchigie agli uomini e al comune di Gassino arriva poi da Manfredo IV di Saluzzo (del medesimo gruppo parentale dei Monferrato) nel 1305 (BSSS XLIII, pp. 38-39, doc. 21). Inoltre il 24 giugno 1307 la comunità reagisce tempestivamente alla concessione di Filippo di Savoia ai vicini, e rivali, di Castiglione (BSSS XLIII, pp. 42-43, doc. 24, 1 giugno 1307) ottenendo le medesime prerogative dal nemico dei Savoia, il marchese Teodoro di Monferrato (BSSS XLIII, pp. 43-44, doc. 25), salvo poi rivolgersi poco dopo proprio a Filippo di Savoia per il riconoscimento dei diritti di Gassino su un porto fluviale (BSSS XLIII, pp. 44-46, doc. 26, 25 ottobre 1307).  L’impressione è quindi quella di una rilevante capacità di azione di Gassino fra i due contendenti volta a garantire, pur nella dipendenza dall’uno o dall’altro potere, uno spazio di autonomia e il riconoscimento di privilegi, come testimoniato anche dalla lite del 1310 fra Filippo di Savoia-Acaia e Teodoro del Monferrato che si conclude con la concessione agli uomini di Castiglione e di Gassino di usufruire dei loro beni nei rispettivi territori (ASTo, Corte, Ducato di Monferrato, m. 3, n-° 5, 26 giugno 1310).
Feudo
Nel 1335 il feudo di Gassino risulta essere concesso in investitura ad Antonio di Montaldo (ASTo, Camerale, Indice dei feudi, Gassino, vol. 6, Anto. Maoneri, 1334 in 1336, 49) e nel 1365 il luogo e la giurisdizione di Gassino sono donati da Filippo di Savoia a Giacomo di Acaia (ASTo, Camerale, Indice dei feudi, Gassino, vol. Ranaiis, n. 53, 1365, 29). Inoltre nel 1473 si assiste alla concessione di un pedaggio e dei diritti su un porto fluviale alla famiglia Ostero, i cui discendenti ne ricevono successive, ripetute conferme (ASTo, Camerale, Indice dei feudi, Gassino, vol. 1°, Antonio Giacomo du Puis, 1472 in 1474, 184). Tuttavia l’azione della comunità, con le sue rivendicazioni, le fedeltà, le cause risulta enormemente preponderante e più incisiva rispetto a quella dei feudatari qui ricordati (per cui cfr. anche GUASCO DI BISIO, BSSS LV, p. 788).
Mutamenti di distrettuazione
Si veda la sezione Dipendenza nel medioevo per i frequenti passaggi di Gassino dal territorio dei Monferrato a quello dei Savoia.
Mutamenti Territoriali
Le attuali frazioni di Bardassano e Bussolino sono state aggregate al comune di Gassino in età fascista e da allora fanno parte del suo territorio [C.U.C., , fasc. 112]. Tuttavia tali località hanno condotto una vita autonoma nel corso delle fasi cronologiche precedenti, anche in connessione con il potente vicino Chieri, con cui furono in rapporti ben più determinanti che con Gassino: si veda ad esempio il documento con cui nel 1328 il podestà di Chieri ricorda gli obblighi di difesa e manutenzione, di versamento delle tasse e del grano da parte delle località sottoposte alla giurisdizione chierese, fra cui rientra appunto Baldaçanum [Brezzi (a cura di) 1937, 6 aprile 1328, pp. 213, 219-20, 252-53]. Ai primi del secolo XIV Bussolino risulta invece inserito nell’elenco delle comunità inadempienti ai propri obblighi militari rispetto ai marchesi di Monferrato, con una dinamica che lo accomuna ai più rilevanti Gassino e Castiglione [Bozzola, 1926, p. 19; Settia, 1975, pp. 99, 115-117]. Nell’Archivio Comunale di Gassino sono attualmente conservati i documenti più antichi di Bardassano e Bussolino, fra cui ordinati (rispettivamente da fald. 10, fasc. 1, 1606-1618 a fald. 14, fasc. 3, 1839-1849 per Bardassano; fald. 4, fasc. 1, 1628-1645 a fald. 8, fasc. 4, 1847-48 per Bussolino) e catasti [fald. 75, fasc. 1-4 per Bardassano; fald. 86, fasc. 11-15 per Bussolino]. Per le investiture feudali relative alle due comunità cfr. GUASCO DI BISIO, BSSS LIV, p. 160 per Bardassano, p. 336 per Bussolino. Si veda inoltre per Bardassano A.S.T., Sezion Riunite, Indice dei feudi, Bardassano, Consegnamenti, dove si registra la conferma di statuti e privilegi alla comunità da parte di Carlo Emanuele di Savoia nel 1564 (vol. Concessioni, 1579 in 1582, 252) nonché il tentativo della città di Chieri di ottenere il controllo su Bardassano (Commissario Laurenti, 1564 in 1572, n.° 146, 58; Commissario Medici Fornerii, 1601 in 1603, n.° 182, 8; Commissario Basterii, Lib. 1719, n.° 308, 356); e per Bussolino ASTo, Camerale, Indice dei feudi, Bussolino, Consegnamenti, dove si registrano le fedeltà giurate dalla comunità [Guiscardo Tom. 5, 1479 in 1493, 118; vol. N Segret.° Baronino, Giuram. Fedeltà del Monferrato, 1613, 63; Vol. P, Giuramenti di fedeltà in stampa del Monferrato, 257].
Comunanze
Si parla di «pascua et nemora comunia» già nel 1243, nel corso di una lite fra Gassino e Castiglione appunto in merito all’uso di tali beni (BSSS XLIII, p. 13, doc. 6, 16 giugno 1243) e nuovamente nel 1305, quando il marchese Manfredo IV di Saluzzo concede franchigie agli uomini di Gassino anche sui pascoli comuni (BSSS XLIII, pp. 38-39, doc. 21, 4 marzo 1305). Nel 1311 la comunità dà procura al proprio rappresentante perché vigili sui beni comuni e faccia in modo che essi restino tali: è quindi precoce la consapevolezza della utilità comune di tali beni (Archivio Comunale di Gassino, Fald. 1, fasc. 34). La perequazione settecentesca registra come possessi della comunità di Gassino 269 giornate di gerbido (ASTo, Camerale, II Archiviazione, Capo 21, n° 71, ff. 251-256; per Bardassano ibidem, ff. 39-44; per Bussolino ibidem, ff. 45-48). La comunità dichiara di essersi annessa antichi pascoli comuni per darli in affitto a particolari, mostrando in tal modo un alto grado di consapevolezza e progettualità (ASTo, Camerale, II Archiviazione, Capo 21, n° 83, Beni comuni, provincia di Torino, ff. 62-64). Nel 1934, all’indomani dell’accorpamento al comune di Gassino dei comuni di Bussolino, Castiglione, San Raffaele Cimena e Bardassano, viene realizzata una ricognizione completa delle quantità e della tipologia dei terreni demaniali, suddivisi fra incolto, pascoli, bosco e seminativo; il totale per il capoluogo ammonta a ben 143 ettari, mentre Bardassano (47 are circa) e Bussolino (12 are circa) si collocano su livelli molto più modesti. Nel biennio 1941-42 sono attestate ripetute ripartizioni dei medesimi beni demaniali fra privati e/o ditte (Archivio Commissariato per la liquidazione degli Usi Civici, fasc. 112).
Liti Territoriali
Le liti con il vicino comune di Castiglione sono numerose e precoci e riguardano la contesa su terre comuni (BSSS, XLIII, pp. 11-15, doc. 6, 16 giugno 1243), sui rispettivi confini (BSSS, XLIII, pp. 21-23, doc. 11, 17 maggio 1287; pp. 23-25, doc. 12, 8 gennaio 1288), sulle tasse da versare (BSSS, XLIII, pp. 31-34, doc. 17, 5 luglio 1295). Per le liti sui confini cfr. anche A.S.T., Corte, Confini Monferrato, vol. C, n.° XXIV, Castiglione, 1430-1584. Nel 1311 gli uomini di Gassino litigano con il castellano del luogo sui beni comuni, dimostrando una certa capacità di tutela del patrimonio demaniale a favore della comunità (Archivio Comunale di Gassino, fald. 1, fasc. 35).
     Compaiono liti per i rispettivi confini con Settimo [A.C.G., fald. 1, fasc. 44, 1352; A.S.T., Corte, Provincia di Torino, Mazzo 15, Gassino, n. 8], con Castiglione (Archivio Comunale di Gassino, fald. 2, fasc. 6, 1430; fald. 2, fasc. 7, 1435; fald. 2, fasc. 40-42, 1482; fald. 44, fasc. 5, 1723), con Brandizzo (Archivio Comunale di Gassino, fald. 2, fasc. 14, 1444) Si litiga anche per i pedaggi sulla rilevante strada verso Casale con i signori di Bardassano (Archivio Comunale di Gassino, fald. 2, fasc. 35, 36), con Torino (Archivio Comunale di Gassino, fald. 2, fasc. 37), con i signori di Pavarolo e Montaldo [A.C.G., fald. 2, fasc. 44-45].
Fonti
Fonti edite
Le carte dell’archivio comunale di Gassino, a c. di F. Gabotto, Pinerolo 1911 (BSSS XLIII), p. 5, doc. 1, p. 11, doc. 6, p. 21, doc. 11, p. 23, doc. 12, p. 25 doc. 13,  p. 26, doc.  14, p. 31, doc. 17, p. 34, doc. 18, p. 35, doc. 19, p. 36, doc. 20, p. 38, doc. 21, p. 42, doc. 24, p. 43, doc. 25, p. 44, doc. 26.
Documenti inediti e sparsi sulla storia di Torino, a c. di F. Cognasso, Pinerolo 1914 (BSSS LXV), p. 47, doc. 53.
Cartario dell’abbazia di Casanova fino all’anno 1313, a c. di A. Tallone, Pinerolo 1905 (BSSS XIV), p. 344, doc. 430.
H.P.M., Chartae, II, doc. 1819 (1232).
M.G.H., Diplomata regum et imperatorum Germaniae,  III, p. 714, doc. 10.
Gli ordinati del comune di Chieri (1328-29), a c di P. Brezzi, Torino 1937 (BSS CLXII), pp. 213, 219-20, 252-53.
 
Fonti inedite
A.A.T. (Archivio Arcivescovile di Torino).
A.A.T., Visite Pastorali, 1584 (7.1.5); 1594 (7.1.8, 7.1.9); 1634 (7.1.11); 1671 (7.1.18); 1729 (7.1.24); 1750 (7.1.29, 7.1.35, 7.1.36); 1774 (7.1.56); 1838 (7.1.79); 1886 (7.1.90); 1932 (7.1.93); 1939 (7.1.94)
A.C.G. (Archivio Storico del Comune di Gassino).
A.C.G., fald. 1, fasc. 1, 29, 30, 34, 35, 39, 44, 47, 48, 51, 52, 54, 55.
A.C.G., fald. 2, fasc. 1, 3, 6, 7, 14, 17, 19, 29, 32, 35, 36, 37, 40, 41, 42, 44, 45, 47, 48, 52, 57.
A.C.G., fald. 4, fasc. 18, 43.
A.C.G., fald. 44, fasc. 5; da fald. 56, fasc. 1.
A.C.G., fald. 76, fasc. 3.
A.C.G., fald. 496, fasc. 1-5; fald. 497, fasc. 1-2
A.C.G., fald. 498, fasc. 1; da fald. 10, fasc. 1 a fald. 14, fasc. 3.
A.C.G., fald. 75, fasc. 1-4 per Bardassano.
A.C.G., da fald. 4, fasc. 1 a fald. 8, fasc. 4 e fald. 86, fasc. 11-15 per Bussolino.
A.S.T. (Archivio di  Stato di Torino).
A.S.T., Camerale, II Archiviazione, Capo 21, n° 71, ff. 251-256; n° 83, Beni comuni, provincia di Torino, ff. 62-64
A.S.T., Camerale, II Archiviazione, Capo 21, n° 71, ff. 39-44 (Bardassano)
A.S.T., Camerale, II Archiviazione, Capo 21, n° 71, ff. 45-48 (Bussolino)
A.S.T., Camerale, cat. Franc., Alleg. A pf. n. 8
A.S.T., Camerale, cat. Rabbini, Mappa 1858, T. n. 25 (Bussolino)
A.S.T., Camerale, cat. Rabbini, Mappa 1864, n. 15 (Bardassano)
A.S.T., Camerale, cat. Rabbini, Mappa n. 88
A.S.T., Camerale, Indice dei feudi, Gassino, vol. 6, Anto. Maoneri, 1334 in 1336, 49
A.S.T., Camerale, Indice dei feudi, Gassino, vol. Ranaiis, n. 53, 1365, 29
ASTo, Camerale, Indice dei feudi, Gassino, vol. 1°, Antonio Giacomo du Puis, 1472 in 1474
A.S.T., Camerale, Indice dei feudi, Bardassano, Consegnamenti, vol. Concessioni, 1579 in 1582, 252
A.S.T., Camerale, Indice dei feudi, Bardassano, Commissario Laurenti, 1564 in 1572, n.° 146, 58
A.S.T., Camerale, Indice dei feudi, Bardassano, Commissario Medici Fornerii, 1601 in 1603, n.° 182, 8
A.S.T., Camerale, Indice dei feudi, Bardassano, Commissario Basterii, Lib. 1719, n.° 308, 356
A.S.T., Camerale, Indice dei feudi, Bussolino, Consegnamenti, Guiscardo Tom. 5, 1479 in 1493, 118
ASTo, Camerale, Indice dei feudi, Bussolino, Consegnamenti, vol. N Segret.° Baronino, Giuram. Fedeltà del Monferrato, 1613, 63
A.S.T., Camerale, Indice dei feudi, Bussolino, Consegnamenti, Vol. P, Giuramenti di fedeltà in stampa del Monferrato, 257
A.S.T., Carte topografiche e disegni, Carte topografiche segrete, Borgonio B 1 Nero, Mazzo 1, "CARTA COROGRAFICA / DEGLI / Stati di S.M. il Re di SARDEGNA / data in luce / dall'Ingegnere / BORGONIO / nel 1683 / corretta ed accresciuta / nell'anno 1772". Borgonio (Ingegnere) [Stagnon 1772] Carta corografica degli Stati di terraferma di S.M. il Re di Sardegna. Copie 2 una in fol. 17, compresa la tabella di riunione; colla divisione per governi e la seconda composta di fol. 16 colla divisione della Provincia ed un'altra copia in 4 fol. (Manca la copia composta di fogli 16). (Note: Sul verso: "Carta III. / continente il Marchesato di Susa, il Contado di / Nizza, e le Provincie di Pinerolo, e Cuneo, con la maggior / parte di quella di Torino, piccola parte delle rispettive / Provincie di Moriena, Ivrea, Alba, Mondovì, e / Principato d'Oneglia, con le Frontiere di Francia / e parte della Provenza, il Principato di Monaco, e / piccola parte del Genovesato". L'originale seicentesco dal titolo "Carta generale de' Stati di Sua Altezza Reale" fu disegnato da Tommaso Borgonio ed inciso da Giovanni Maria Belgrano. Per l'edizione settecentesca qui conservata vennero aggiunti alcuni fogli raffiguranti i paesi di nuovo acquisto incisi da Stagnone su disegni di Castellino, Galletti e Boasso e vennero anche apportate alcune modifiche ai fogli disegnati dal Borgonio. Cfr. anche Carte Topografiche per A e B, PIEMONTE, n. 23 e Carte Topografiche Segrete, BORGONIO B 5 nero), Foglio 3, 1772, . Vedi mappa.
A.S.T., Corte, Confini Monferrato, vol. C, n.° XXIV, Castiglione
A.S.T., Corte, Ducato di Monferrato, m. 3, n-° 5
A.S.T., Corte, Feudi Monferrato, Gassino, m. 34, n.° 1
A.S.T., Paesi per A e B, Gassino, m. 3, n.° 3
A.S.T., Corte, Provincia di Torino, Gassino, m. 15, n. 1, 2, 5, 6, 7.
B.R.T. (Biblioteca Reale di Torino).
B.R.T, Storia Patria  488, G. A. Sicco, Stato delle terre della Provincia di Torino, Torino 1750, Biblioteca Reale di Torino,  pp. 75-78; 78-80 (Bardassano); 80-82 (Bussolino)
C.U.C. (Archivio Commissariato per la Liquidazione degli Usi Civici, Torino).
C.U.C., fasc. 112.
Bibliografia
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A.A. Settia, Insediamenti abbandonati sulla collina torinese, in «Archeologia medievale», II (1975), pp. ………
A.A. Settia, «Sont inobediens et refusent servir»: il principe e l’esercito nel Monferrato dell’età avignonese, in Piemonte medievale. Forme del potere e della società, Torino 1985, pp. 85-121.
A.A. Settia, Chiese, strade, fortezze nell’Italia medievale, Roma 1991
Storia dalle origini a oggi dei comuni di Gassino Torinese, Bardassano, Bussolino Gassinese, Castiglione Torinese, Cinzano, Rivalba, San Raffaele Cimena, Sciolze, a c. di G. Amore, Gassino 1977.
Descrizione Comune
Gassino Torinese
La comunità di Gassino si dimostra precoce nell’ottenere il riconoscimento ma anche la capacità concreta di gestirsi in modo autonomo, come dimostra il fatto che già nel 1158 il marchese Guglielmo di Monferrato investa gli uomini di Gassino dell’uso di mulini ed altri edifici in tutti i confini del comune; nel 1192, inoltre, è attestato un sindicus di Gassino, a dimostrazione della progredita capacità amministrativa della comunità. Le successive testimonianze mostrano un gruppo decisamente agguerrito nella difesa e nella conquista dei propri privilegi, sia rispetto alle località  vicine, nello specifico Castiglione e Chivasso, sia in rapporto con i poteri maggiori. Le fedeltà, le conferme di protezione, le concessioni di pesca e pedaggio, le esenzioni sulle tasse si ripetono a ritmi regolari nei secoli successivi, confermando l’immagine di una comunità abile nel costruirsi uno spazio significativo fra le maglie dei poteri di dimensioni regionali. Ancora fra XVII e XVIII secolo la comunità ottiene dai Savoia patenti di conferma di privilegi e concessioni passate, a dimostrazione dell’attenzione costante degli uomini di Gassino per le proprie prerogative.
È  estremamente significativa l’abilità dimostrata dal comune nel muoversi fra le maglie di un conflitto di portata territoriale decisamente più vasta, quello fra i Monferrato e i Savoia, riuscendo non solo a salvaguardare l’incolumità della comunità, ma anche a ottenere e a estenderne i diritti. Gassino finisce infatti al centro di una lunga contesa fra i marchesi di Monferrato e i duchi di Savoia per l’inserimento nelle rispettive aree di dominio, dal momento che la località si trovava in un’area di confine fra i territori delle due dinastie. È interessante osservare come Monferrato e Savoia non mirino a conquistare militarmente Gassino, ma ne ricerchino l’appoggio proponendosi alla comunità i veste di giudici, protettori, generosi donatori: una dimostrazione evidente della forza e del peso politico acquisito da Gassino. E allora ecco nel 1287 e nel 1288 il marchese Guglielmo di Monferrato che dirime due liti fra Castiglione e Gassino, mentre nel 1296 gli statuti di Gassino ottengono conferma dal marchese Giovanni di Monferrato; una rilevante concessione di franchigie agli uomini e al comune di Gassino arriva poi da Manfredo IV di Saluzzo (del medesimo gruppo parentale dei Monferrato) nel 1305. Inoltre il 24 giugno 1307 la comunità reagisce tempestivamente alla concessione di Filippo di Savoia ai vicini, e rivali, di Castiglione ottenendo le medesime prerogative dal nemico dei Savoia, il marchese Teodoro di Monferrato, salvo poi rivolgersi poco dopo proprio a Filippo di Savoia per il riconoscimento dei diritti di Gassino su un porto fluviale. Non va trascurato inoltre che Gassino, come del resto Castiglione e altre località della collina torinese, si trovavano lungo direttrici stradali di estrema rilevanza, il che ha contribuito ad accrescerne il posto nelle strategie politiche dei marchesi: in tale categoria rientra la concessione nel 1232 da parte di Bonifacio di Monferrato ai genovesi di una strada alternativa alla più battuta Asti-Villanova-Chieri, che si dipanava appunto fra le località di Montiglio, Cocconato, S. Raffaele Cimena, Gassino e Castiglione.
L’impressione è quindi quella di una rilevante capacità di azione di Gassino fra i due contendenti volta a garantire, pur nella dipendenza dall’uno o dall’altro potere, uno spazio di autonomia e il riconoscimento di privilegi, come testimoniato anche dalla lite del 1310 fra Filippo di Savoia-Acaia e Teodoro del Monferrato che si conclude con la concessione agli uomini di Castiglione e di Gassino di usufruire dei loro beni nei rispettivi territori. Con i poteri feudali locali relegati nell’ombra, decisamente ridimensionati dalle prerogative accumulate nel corso dei secoli dagli uomini di Gassino, la comunità si ritrova pertanto a dialogare da pari con poteri territoriali di dimensioni regionali. Anche la notevole conflittualità con le località vicine per confini, strade, tasse sembra confermare l’impressione di una comunità agguerrita, determinata a imporsi su chi sente più debole o meno consapevole, come la vicina Castiglione. Molto interessante è poi la lite del 1311 con il castellano del luogo sui beni comuni, poiché sembra indicare da parte degli uomini di Gassino una certa capacità di tutela del patrimonio demaniale a favore della comunità.