Autori | Comino, Giancarlo |
Anno Compilazione | 1998 |
Provincia | Cuneo
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Area storica | Monregalese.
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Abitanti | 263 (ISTAT l991).
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Estensione | 622 ha (ISTAT l991).
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Confini | A ovest e a nord Mondovì, a est Niella Tanaro, a sud Vicoforte.
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Frazioni | Serra, Tetti Ellero e Borgo. Vedi mappa.
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Toponimo storico | «Brialia». La più antica attestazione, nella forma cognominale probabilmente derivata dal luogo di origine, si trova in un documento della certosa di Casotto (noto solo come regesto), con il quale Otta Brialia e Pietro Parcinero vendono al monastero 3 giornate di terra nel territorio di S. Albano il 5 febbraio 1276 (Cartario della Certosa di Casotto, doc. 564, p. 334).
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Diocesi | Briaglia fa parte della diocesi di Asti fino al 1388, dopo di che viene assegnata alla nuova diocesi di Mondovì.
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Pieve | Facendo parte del territorio di Vico fino al 1796, la comunità di Briaglia dipende dalla pieve di S. Pietro di Fiamenga.
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Altre Presenze Ecclesiastiche | Parrocchia dell’Invenzione di S. Croce, eretta canonicamente nel 1726 da mons. Isnardi staccandola da quella di Vico S. Donato. Oratorio della confraternita di S. Giovanni Evangelista. Due oratori privati delle famiglie Battaglia (Maria Assunta) e Cuniberti (Madonna della Neve) (Diocesi di Mondovì 1978, p. 56).
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Assetto Insediativo | |
Luoghi Scomparsi | Nessuno.
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Comunità, origine, funzionamento | La comunità di Briaglia si costituisce ufficialmente in seguito alle Regie Patenti 4 aprile 1796, con le quali Vittorio Amedeo III la separa da Vico, ma, già quattro anni prima, il testamento di don Andrea Borsarelli accenna al fatto che i «particolari» della «contrada» di Briaglia si sono riuniti per chiedere di formare una comunità separata. Le disposizioni testamentarie dell’ex curato vogliono favorire questa autonomia. Il giorno 11 gennaio 1797 viene siglato l’accordo con Vico per la ripartizione proporzionale delle entrate e delle spese (AC Briaglia, Cat. III, Fondazione del Comune, divisione del territorio, eredità Borsarelli, 1792-1896, fascc. 1-5).
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Statuti | Valgono gli Statuti di Mondovì; nel giugno 1817 la comunità adotta i bandi campestri di Vico del 1725 (AC Briaglia, Cat. VI, Bandi politici e campestri, 1725-1897, fasc. 1).
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Catasti | Catasto della magnifica comunità di Briaglia S. Croce (1797); Registro dell’antico catasto della comunità di Briaglia ricavato da quello di Vico a cura del misuratore Giorgio Cigliutti (7 dicembre 1797); Libro dei trasporti (secolo XVIII-XIX); Mappa generale di Briaglia (XVIII secolo); Mappa catastale illustrata (secolo XIX).
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Ordinati | 1797-1798,1799-1800 in serie continua.
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Dipendenze nel Medioevo | Essendo legata a Vico, valgono le stesse considerazioni fatte per quest’ultima (cfr. la scheda dedicata a Vico).
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Feudo | Giuseppe Gerolamo Derossi (1722), poi, dal 1747, Ferrero d’Ormea.
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Mutamenti di distrettuazione | Essendo aggregata a Vico, ne segue le sorti: nel 1698, con lo smembramento del distretto di Mondovì, diventa una contrada, che poco meno di trent’anni dopo vede riconosciuta la propria autonomia.
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Mutamenti Territoriali | Il territorio comunale viene definito l’11 luglio 1797 dall’architetto Giuseppe Borio e dal geometra Giorgio Cigliutti, scorporandone una grossa parte da quello di Vico: 1594 giornate, 1 tavola, 10 piedi, dopo di che non subisce variazioni.
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Comunanze | Il nuovo comune non gode di comunanze; il lascito di don Borsarelli costituisce il primo fondo di dotazione: poco più di 24 giornate, che vengono vendute fra il 1795 e il 1797 (AC Briaglia, Cat. III, fasc. 3; Cat. IV, Patrimonio comunale, beni e stabili, 1797-1896, fasc. 1). Nel 1861-68 risulta avere rendite fondiarie per 507,36 lire.
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Liti Territoriali | Non si segnalano liti territoriali.
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A.C.B. (Archivio Storico del Comune di Briaglia).
A.C.B., Cat. III, Fondazione del Comune, divisione del territorio, eredità Borsarelli, 1792- 1896, fascc. 1-5; Cat. III, fascc. 2-3, 5, 10. A.C.B., Cat. IV, Patrimonio comunale, beni e stabili, 1797-1896, fasc. 1. A.C.B., Cat. VI, Bandi politici e campestri, 1725-1897, fasc. 1. | |
Bibliografia | Camilla P., Da Vico Vetere a Vicoforte: momenti di storia, in Cartario di Vico, a cura di G. Barelli, R.M. Borsarelli, P. Camilla, Cuneo 1997.
Cartario della Certosa di Casotto 1172 -1326, a cura di Barelli G., Torino 1957 (BSSS 179).
Casalis, Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli Stati di S.M. il Re di Sardegna, II, Torino 1834, p. 626.
Diocesi di Mondovì, Annuario 1978, Mondovì 1978.
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Descrizione Comune | Briaglia
Quasi alla fine dell'Antico Regime, la comunità di Briaglia riesce a vedere riconosciuta la propria autonomia amministrativa. E’ difficile valutare in tutto ciò il ruolo di don Borsarelli, anche se viene concordemente ritenuto il fondatore del comune, ricordato a cento anni dalla morte (1894) con una lapide e con solenni festeggiamenti. La condizione posta per il suo lascito era che esso si dovesse costituire entro otto anni dalla data del testamento (15 marzo 1793), altrimenti tutto sarebbe andato al Monte di Pietà di Mondovi [A.C.B., Cat. III, fase. 2]. L'inventario e l'incanto dei beni è del 13 aprile 1795 e, a distanza di un anno, giunge il riconoscimento sovrano.
La delimita zione del territorio, effettuata in contraddittorio con la città e con le comunità di Niella e Vico, non suscita opposizioni né controversie: la zona detta "Lentiglia" è il punto nodale, perché lì si incontrano i confini di queste due ultime (e prima ancora quelli di Mondovi e Niella, contesi nella seconda metà del secoo XVI -prima metà del XVII); per il re sto sono limiti naturali: l'intersecarsi dei due fossati delle Coste e di Otteria e il fiume Ellero, che già segnavano il confine tra Mondovi e Vico. Per il riparto dei fondi e delle spese, Briaglia avrà annualmente da Vico una quota della gabella dei bestiami e delle 100 lire pagate da Mondovi, in base alla porzione di registro che risulterà. Indivisa rimane la gabella delle taverne, e ogni comunità delibererà l'appalto per le osterie presenti sul proprio territòrio, mentre secondo la stessa proporzione dovrà pagare una parte del censo di lire 12.777,2,2 spettante al monastero dei cistercensi di Vico e di quello di lire 10.085 dovuto alla Congregazione del Santuario (A.C., Briaglia, Cat. III, fasc. 5). Nel 1867 il Consiglio Provinciale di Cuneo vota la soppressione del Comune di Briaglia, per riaggregarlo a quello di Vicoforte, basandosi sul fatto che ha solo 600 abitanti; le proteste degli abitanti riescono a scongiurarla (ibidem, fasc. 9). Il 2 dicembre 1889 vengono ridelimitati i confini con Mondovi ma, pare, senza variazioni rispetto al passato (ibidem, fasc. 10). |