Autori | Tigrino, Vittorio |
Anno Compilazione | 1996 |
Provincia | Cuneo
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Area storica | Langa storica. Vedi mappa.
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Abitanti | 403 (ISTAT 1991).
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Estensione | 27,46 Kmq (ISTAT 1991).
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Confini | A nord Cortemilia, a nord-est Serole, a sud-est Piana Crixia, a sud Castelletto Uzzone, a ovest Levice e Bergolo.
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Frazioni | Gorrino (639 m slm, 21 ab.) e Todocco (758 m slm, 40 ab.), oltre al capoluogo (321 m slm, 62 ab.); il censimento del 1991 segnala inoltre le località Carpeneta, Piansoave, Valle e Vassalli, oltre a case sparse. Vedi mappa.
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Toponimo storico | «Pezolio», «Pessoglio».
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Diocesi | Il territorio dei feudi di Torre Uzzone e Gorrino è compreso nel medioevo nel territorio sulla sponda destra del torrente Uzzone che segna il confine fra la diocesi d'Alba e quella di Acqui, e di pertinenza di quest'ultima (nel 1354 Francesco Tortariolo arciprete di Torre Uzzone attesta le ragioni del vescovato d'Acqui sulla decime di quel luogo; inoltre un manoscritto del secolo XV riporta fra i luoghi soggetti alla diocesi di Acqui quelli di Gorrino e Torre Uzzone). Passeranno entrambe alla diocesi di Alba all'inizio del secolo XIX.
Discorso diverso per quel che riguarda il territorio di Pezzolo, che, compreso nella valle dell'Uzzone dalla sponda opposta rispetto ai due luoghi menzionati, appartiene alla diocesi albese, per cui è attestata la sua parrocchia almeno a partire dal XV secolo.
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Pieve | Torre Uzzone e Gorrino dipendono dalla pieve di S. Giulia.
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Altre Presenze Ecclesiastiche | Il territorio è diviso nelle tre parrocchie di S. Colombano (Pezzolo), S. Bartolomeo (a Torre Uzzone) e S. Pietro (a Gorrino). Le visite pastorali dei secoli XVI e XVII, che riguardano Pezzolo (diocesi di Alba), menzionano oltre alla parrocchiale di S. Colombano, un oratorio di S. Sebastiano dei Disciplinanti, un altro della Vergine ed una cappella campestre in località Carpenetta (AD Alba, Visita mons. Marino [1573]; Visita mons. Regazzoni [1577]; Visita mons. Brizio [1644]; Visita mons. Della Chiesa [1667]). Nell'Ottocento la chiesa di S. Colombano e quella di S. Bartolomeo erano comprese nel territorio comunale di Torre Uzzone ed erano entrambe parrocchiali, mentre l'ultima era nel comune di Gorrino.
L'antica parrocchia di Gorrino portava il titolo di S. Martino; quella di nuova fondazione viene nel 1620 intitolata a S. Margherita - l'attuale parrocchiale di S. Pietro è del secolo XVIII (Friggeri 1996) -; nel secolo XIX sono segnalate ancore le chiese «fuori dal recinto» intitolate alla SS. Annunziata, a S. Sebastiano (probabilmente quella indicata nelle visite relative a Pezzolo), a S. Martino (forse l'antica parrocchiale), a S. Bernardo e a S. Rocco, oltre che altre cappelle campestri; sono menzionate poi una Congregazione di Carità e la confraternita della SS. Annunziata. Nel territorio di Torre Uzzone esiste inoltre l'antico santuario di N.S. del Todocco (Martina 1951; Casalis 1833-56).
In epoca medievale sono menzionati possessi dell'abbazia di San Quintino di Spigno (cfr. il lemma 'Dipendenza nel Medioevo'), mentre nel Settecento fra i beni immuni sono segnalate 88 giornate di proprietà dell'abbazia di Ferrania in Torre Uzzone (AST, Camera dei Conti, II archiviazione, capo 21, prov. Mondovì, n. 78: Consegna beni immuni e comuni [1721]).
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Assetto Insediativo | |
Luoghi Scomparsi | Non si hanno attestazioni.
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Comunità, origine, funzionamento | Nel 1253 Manfredo del Carretto, signore di Torre Uzzone, stila una convenzione con i procuratori di quel comune («Communis de Turre Uzoni») Guillelmo Pezolio, Guillelmo Autruengo e Oberto Guerra di Torre Uzzone; con essa detti procuratori si impegnano a pagare, a nome del comune, un fodro di 60 lire astesi o genovesi ogni anno allo stesso Manfredo.
Un accordo successivo, che regola i passaggi di proprietà sul territori del comune e precisa le prerogative del signore del luogo, è contratto tra Alberto del Carretto e gli homines di Torre Uzzone nel 1290 nel castrum del feudo stesso.
Non esiste documentazione sull'attività comunale in età moderna; esistono alcune carte comunali relative agli anni successivi alla creazione del comune nel 1928, mentre il materiale precedente è andato distrutto nel corso dell'ultima guerra (ma vi è menzione nell'Ottocento, per Gorrino, di carte comunali risalenti al secolo XVII). È quindi difficile capire se Pezzolo, di cui si hanno come indicato testimonianze già nel secolo XIII (nel 1209 il feudo di Pezolio è ceduto ad Asti da Ottone del Carretto), sia stato per tutta l'età moderna luogo dipendente delle due comunità vicine, come è sicuramente testato per gli ultimi due secoli (nelle visite pastorali ad esempio Pezzolo è censito autonomamente, poiché le altre due parrocchie sono comprese nel territorio di una diocesi differente: cfr. il lemma 'Altre presenze ecclesiastiche').
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Statuti | Fontana non menziona raccolte di statuti o consuetudini per gli ex comuni di Gorrino e Torre Uzzone, né per Pezzolo (Fontana 1907). |
Catasti | Attualmente il catasto più antico risale al 1857, perché le carte comunali sono andate perse nel corso dell'ultimo conflitto.
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Ordinati | Non esistono attualmente ordinati antichi del comune; la residua documentazione rimasta dopo l'ultima guerra riguarda gli anni dal 1928 al 1945.
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Dipendenze nel Medioevo | Le prime attestazioni relative al territorio dell'attuale comune risalgono alla fine del secolo X: nel 991 fra la dotazione menzionata all'atto della fondazione del monastero benedettino di San Quintino di Spigno da parte del marchese Anselmo, figlio di Aleramo, sono menzionati sei mansi nel luogo di «Turre», ma non è chiaro se questi corrisponda al sito di Torre Uzzone, frazione attuale di Pezzolo e già comune autonomo fino al Fascismo (poiché sembrerebbe indicare la vicina Torre Bormida). L'insediamento si trova sul fiume Uzzone, sulla collina verso Acqui, in una zona che ha segnato il confine fra la marca aleramica e quella arduinica nel secolo X, lungo la valle del torrente che ha a lungo segnato i confini fra la diocesi di Acqui - cui Torre Uzzone fino al secolo XIX appartiene - e quella di Alba.
Con i due successivi diplomi del 1178 e 1179 il papa Alessandro III conferma i diritti e i possessi dell'abbazia di San Quintino di Spigno «in Turre» (in questo caso Torre Uzzone senza ombra di dubbio, poiché altri possedimenti «in Turre Burmea» sono esplicitamente indicati).
Nel frattempo personaggi del luogo affiancano fra il XII e il XIII secolo i marchesi aleramici (ma già nel 1059 persone di Torre Uzzone sono presenti al giuramento di Guglielmo a Savona): un teste di Gorrino affianca i marchesi di Saluzzo nel 1165, personaggi di Torre Uzzone sono presenti a un acquisto di Manfredo I di Saluzzo a Envie nel 1172, un Guglielmo di Torre Uzzone è testimone di una donazione degli eredi di Bonifacio del Vasto a favore del monastero di Casanova, effettuata a Cortemilia nel 1204. Pochi anni dopo un Bonifacio di Gorrino è legato come funzionario ai fratelli Ugo ed Ottone del Carretto.
Contemporanea a queste testimonianze sulla presenza di fitti legami fra i rami della dinastia aleramica e personaggi provenienti dai feudi di Torre Uzzone e Gorrino è l'investitura da parte di Ottone del Carretto nel 1228 di Bonifacio, suo camerario già presente al suo fianco dal 1209, cui viene concessa in feudo la villa di Gorrino.
Nel 1297 intanto un Giovanni de Possolio è nominato rettore dell'ospedale di Fornelli da un del Carretto, e lo stesso sarà dodici anni dopo nominato preposto dell'abbazia di Ferrania.
Nel 1313 Manfredino ed Oddone del Carretto consegnano molte località al comune di Asti per poi riceverle in feudo: sono menzionati diritti su Torre Uzzone e Gorrino («castrum et villam et honorem et regalia Turris Uzonis e castrum et villam et jurisdictionem Gurrini»).
Nel 1337 il marchese di Saluzzo rivende i suoi diritti ai figli di Antonio Scarampi: sono compresi Torre Uzzone e San Martino (non è chiaro a che località si faccia riferimento; esiste un toponimo San Martino nel territorio di Cortemilia, compresa nella cessione, ma anche una località contigua a Gorrino ha questo nome (cfr. la carta IGM, n. 81, II, SO, "Serole"). Nel 1347 Ottone Scarampi chiederà che il feudo di Torre Uzzone, passato in suo possesso, venga cancellato dall'elenco dei feudi della città d'Asti.
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Feudo | Compreso nel territorio della marca aleramica, vantano sull'attuale territorio del comune di Pezzolo - di cui Torre Uzzone e Gorrino sono i feudi principalmente menzionati nella documentazione antica - i del Carretto, i marchesi di Ponzone e di Saluzzo; questi feudi passano ad Asti e poi vengono acquistati dagli Scarampi, che ne rivendicano l'autonomia da quella città. In età moderna, fra il secolo XVI e il XVII, passano sotto il controllo della dinastia dei Savoia, che li incorporano definitivamente nel 1615. Torre Uzzone passa agli Spinola, a cui proviene dai marchesi di Ceva, e ne avranno parti fra gli altri Luigi di Ponzone conte di Gorrino, i Doglio, i Falletti d'Alba. Gorrino (con parti di Pessoglio, ovvero di Pezzolo) è feudo degli Spinola, poi degli Asinari, dei Valperga, e passa a Gio Federico di Ceva; ne hanno parti i del Carretto di S. Giulia e Carlo Augusto De Reminiac D'Angennes.
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Mutamenti di distrettuazione | I comuni di Gorrino e Torre Uzzone sono compresi nell'Ottocento nel mandamento di Cortemilia e nella provincia d'Alba, e passano poi alla provincia di Cuneo.
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Mutamenti Territoriali | Tra il 1852 e il 1856 la frazione di Pezzolo, divisa fra i due comuni indicati, espone una serie di rimostranze all'Intendente generale del Ministero dell'Interno, «a causa degli inconvenienti che derivano dalla sua aggregazione agli altri due comuni». La relazione dell'Intendente conferma i disagi degli abitanti del borgo, che oltretutto rispetto ai due comuni da cui dipende ha un agglomerato di abitazioni più evidente (addirittura di Torre Uzzone si dice che non esiste neppure un centro, ma che si tratta esclusivamente di un agglomerato di case sparse). Il modo per risolvere i problemi degli abitanti della frazione («stranamente bipartita nel suo abitato stesso dalla linea di confine») sembrerebbe quello di accorpare i due comuni in un unica entità, creando una sede "alternativa" alle due esistenti (il suggerimento, implicito, pare quello di spostare la sede comunale a Pezzolo). La pratica non andrà però avanti; gli abitanti di Pezzolo si accontenteranno della costituzione di una scuola elementare finanziata dai due capoluoghi e dal Ministero per la Pubblica Istruzione (AST, Corte, Paesi per A e B, Pezzolo). Solo nel secolo successivo l'iniziativa avrà un seguito, con la creazione sotto il Fascismo del nuovo comune di Pezzolo Valle Uzzone, che nel 1928 nasce dalla fusione dei due esistenti in precedenza - una pratica quella dell'accorpamento, che nella Valle Uzzone non verrà messa in discussione nel dopoguerra, mentre invece i centri vicini della Valle Bormida accorpati ad altri reclameranno con successo la primitiva autonomia -.
Sempre durante l'Ottocento fu anche ventilata la possibilità di unire in un unico comune l'allora indipendente comune di Torre Uzzone, con quelli limitrofi di Castelletto e Scaletta, tutti lungo la valle del torrente Uzzone, a creare un unico comune con capoluogo Scaletta; anche questa iniziativa non ebbe seguito confermando una tendenza comune di scarso successo per tali iniziative nella metà dell'Ottocento (Amati 1867; si veda la scheda dedicata a Scaletta).
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Comunanze | Nel 1844 è attestata una vendita di un terreno comunale «imboschito» per l'allora comune di Gorrino (AST, Camera dei Conti, Paesi per A e B, Gorrino). I risultati della ricognizione da parte del Commissariato per la liquidazione degli usi civici negli anni Trenta mostrano l'assoluta inconsistenza dei beni comuni (CLUC, Pezzolo, relazione geom. Aimo).
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Liti Territoriali | Negli anni immediatamente successivi la costituzione del nuovo comune una vertenza territoriale su questioni di confine ha coinvolto i comuni limitrofi di Pezzolo Valle Uzzone e Levice (si veda la scheda dedicata a Levice). |
Camera dei Conti, I archiviazione, prov. d'Alba, mazzo I; prov. Mondovì, mazzo II: Relazione e stato della coltura dei beni [1742 e 1749];
A.S.T. (Archivio di Stato di Torino), Carte topografiche e disegni, Carte topografiche per A e per B, Alba, mazzo 3, "Carta Topografica delle strade principali, che dalla Città d'Alba tendono alle Fini del Genovese, passando, una per i Luoghi di Rodello, Gorzegno, Munisiglio, / Millesimo, ed l'Altare, e le altre che passano ne' Luoghi di Cortemiglia, Gurino, La Scaletta, S.ta Giuglia, Caretto, e Cajro". Carta Topografica delle Strade principali che dalla Città d'Alba tendono alle fini del Genovesato, passando, una per i Luoghi di Rodello, Gorzegno, Monesiglio, Millesimo, ed Altare, e le altre ne' Luoghi di Cortemiglia, Gurino, La Scaletta, S.ta Giulia, Caretto e Cayro. Con una nota delle trabuccazioni di dette Strade. Sott.a Bojne li 20 maggio 1786, e sulla Scala di 1/38160 n. 3 (Note: In basso a destra reca l'indicazione: "La presente Carta, e statta da me sottos[crit]to Copiata e ridotta alla mettà dall'Originale pur da me formata in data delli 23. Gennaro ultimo passato".) [Autore disegno originale : N.[icolao] Bojne]. Vedi mappa.
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Bibliografia | Appendice documentaria al Rigestum comunis Albe, a cura di F. Gabotto, Pinerolo 1912 (BSSS 22).
Arata A., I mansi di San Quintino: le origini delle strutture insediatile nelle Langhe tra le
Balbis G., Val Bormida medievale. Momenti di una storia inedita, Cengio 1980.
maggio 991),Visone 1972.
Carle L., L'identità nascosta. Contadini proprietari nell'alta langa, secoli XVII-XIX, Alessandria 1992.
Codex Astensis qui de Malabayla communiter nuncupatur, a cura di Q. Sella, I, Roma 1887, II-IV, Roma 1880.
Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Torino 1990. Fontana L., Bibliografia degli statuti dei comuni dell'Italia superiore, Torino 1907. Friggeri P., I fratelli dell'Alta Langa. Storia dei 43 comuni dell'Alta Langa, dattiloscritto conservato presso il Museo Storico di Mombarcaro 1996.
Guasco Di Bisio F., Dizionario feudale degli antichi Stati Sardi e della Lombardia, Pinerolo 1911 (BSSS 54-58).
Manno A., Bibliografia storica degli stati della monarchia di Savoia, 10 voll., Torino 18841934.
Martina G., Cortemilia e le sue Langhe, Cuneo 1951.
Moriondo G.B., Monumenta aquensia, Torino 1789-90 (rist. Bologna 1967). Murialdo G., La fondazione del "burgus Finarii " nel quadro possessorio dei marchesi di Savona, o del Carretto, in «Rivista Ingauna e Intemelia», n.s. 40 (1985), nn. 1-3, pp. 32-63. Olivieri L., Le pievi medioevali dell'Alta Val Bormida, in «Rivista Ingauna e Intemelia», 27 (1972), nn. 1-4, pp. 17-34.
Provero L., I marchesi del Carretto: tradizione pubblica, radicamento patrimoniale e ambiti di affermazione politica, in Savona nel XII secolo e la formazione del comune: 1191-1991. Atti del convegno di Savona, 26 ottobre 1991, in «Atti e memorie della Società savonese di storia patria», n.s. 30 (1994), pp. 21-50.
Il «Rigestum comunis Albe», a cura di Gabotto F., Eusebio F., Pinerolo 1903 (BSSS 20 e 21). Scaglione V., Storia vissuta di Castelletto Uzzone, "comunità " di Langa, Cengio 1994. Torre A., Il consumo di devozioni. Religione e comunità nelle campagne dell'Ancien Régime, Venezia 1995.
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Descrizione Comune | Pezzolo Valle Uzzone Il comune di Pezzolo Valle Uzzone (280-805 slm, 403 ab.) è stato creato nel 1928 dalla fusione dei due comuni di Gorrino e Torre Uzzone. Fino alla costituzione del nuovo comune, la frazione di Pezzolo risultava divisa fra quei due comuni (entrambi insediamenti sulla collina alla destra dell'Uzzone, mentre Pezzolo si trova a fondovalle sulla sponda sinistra, verso Cortemilia); riguardo al primo dei due, nell'Ottocento sono segnalate oltre al capoluogo e a Pezzolo, le località Piano, Castagnito, Valle e Ponzacaro (le prime tre in collina, l'ultima in fondovalle). Torre Uzzone è invece indicato come agglomerato di case sparse senza un vero centro, e la frazione di Pezzolo, pur non essendone capoluogo, risulta il centro più consistente. Nel 1921 dei 733 abitanti di Gorrino, 445 sono censiti nel capoluogo e gli altri 228 nella frazione di Pezzolo (non esiste in quel censimento la voce case sparse); lo stesso anno a Torre Uzzone dei 689 abitanti, 519 sono censiti nella frazione N.S. del Todocco - dal nome del santuario omonimo cui si fa riferimento come capoluogo del comune - e 170 nella parte della frazione di Pezzolo di pertinenza del comune. Dai dati del 1971 Pezzolo, passato alla fine degli anni Venti capoluogo dopo l'unificazione dei due territori comunali, risulta con evidenza il centro numericamente più consistente (113 abitanti sui 610 totali, seguono Carpeneta con 48 e Valle con 42, mentre Gorrino conta solo 27 abitanti e 33 la località Todocco). La denominazione Torre Uzzone non risulta avendo costituito, almeno per gli ultimi due secoli, solo il riferimento ad un'area di insediamenti sparsi.
La consistenza numerica degli abitanti, che prima della unificazione dei comuni era pressoché identica, è andata calando a partire dal secondo dopoguerra: erano censiti 353 abitanti nel 1749 e 290 nel 1753 a Torre Uzzone; 355 e 339 a Gorrino (AST, Camera dei Conti, I archiviazione, prov. Mondovì, mazzo II; AST, Camera dei Conti, I archiviazione, prov. d'Alba, mazzo I). Nel 1861 i due comuni di Torre Uzzone e Gorrino contavano complessivamente 1355 abitanti (rispettivamente 723 e 632); nel 1921 la cifra complessiva era di 1422 abitanti (689 e 733). Nel 1961 il nuovo comune contava una popolazione ridotta quasi alla metà, 864 abitanti, ulteriormente scesi a 610 nel 1971.
Compresi probabilmente nel patrimonio aleramico, i tre borghi che formano l'attuale comune, «Turre de Auzono», «Gurino» e «Pezolio», sono fra i feudi che Ottone del Carretto cede nel 1209 ad Asti per esserne poi reinvestito dallo stesso comune; contemporanee sono le testimonianze sulla presenza di fitti legami fra i rami della dinastia aleramica e personaggi provenienti dai feudi di Torre Uzzone e Gorrino. Questi feudi, sui quali vantano diritti, oltre ai del Carretto, i marchesi di Ponzone e di Saluzzo, passano ad Asti e poi vengono acquistati dagli Scarampi, che ne rivendicano l'autonomia da quella città. In età moderna, fra il secolo XVI e il XVII, passano sotto il controllo della dinastia dei Savoia, che li incorporano definitivamente nel 1615.
Vi sono testimonianze già per il secolo XIII di accordi fra i del Carretto, signori di Torre Uzzone, e i procuratori di quel comune (cfr. il lemma 'Comunità, origine, funzionamento'), ma non esiste documentazione sull'attività comunale in età moderna,
poiché il materiale è andato distrutto nel corso dell'ultima guerra. La documentazione sui beni comunali raccolta a livello centrale negli ultimi due secoli segnalano però, sia per le due primitive entità comunali, sia per la nuova amministrazione, dati assolutamente irrilevanti.
Non esistono notizie di tensioni territoriali di una certa entità con comunità vicine; piuttosto, le notizie raccolte spingono ad una considerazione sulla complessità delle dinamiche interne alle due entità comunali, che la creazione di un nuovo comune da una parte, e la complessità della organizzazione della vita cerimoniale dall'altra, mettono bene in luce. Al di la di ipotesi che la documentazione lacunosa non permette di verificare con immediatezza, è soprattutto con la metà dell'Ottocento (1852-56) che si fanno più pressanti le richieste di autonomia della frazione di Pezzolo, la quale risulta dai documenti del periodo anche l'insediamento più rilevante del territorio comunale; sarà solo con la fine degli anni Venti di questo secolo che la pratica di costituzione di una nuova circoscrizione comunale prenderà piede, in un periodo molto propizio per operazioni di quel genere quale è quello degli accorpamenti fascisti. Probabilmente è il nuovo orientamento a valle degli interessi economici della zona, la sistemazione e l'agibilità della strada lungo il torrente Uzzone (che fino anche al secolo scorso era difficilmente praticabile), che contribuisce a spostare l'importanza verso il nuovo capoluogo. In questo caso è dunque evidente come l'iniziativa a livello centrale si sposi con mozioni locali, ratificando uno spostamento di importanza a livello amministrativo di cui già da tempo esistevano segnali a livello locale. Il dato di interesse è piuttosto la sopravvivenza di questa nuova entità comunale, comune all'esito dell'accorpamento dei due comuni vicini di Scaletta e Castelletto Uzzone, ma invece differente da ciò che accade nella vicina valle Bormida di Millesimo, dove gli esperimenti di accorpamento fascista sono tutti annullati nel dopoguerra.
La documentazione ecclesiastica conferma questo dato, fornendo testimonianze sulla complessa articolazione del territorio dei due comuni, diviso fra tre differenti parrocchie, quella di S. Colombano (Pezzolo), S. Bartolomeo (a Torre Uzzone) e S. Pietro (a Gorrino), che fino all'Ottocento facevano riferimento a due differenti diocesi: Acqui per le parrocchiali di Torre Uzzone e Gorrino, Alba per Pezzolo, separate dal torrente Uzzone, confine fra i differenti territori. Una articolazione che è anche interna alle istituzioni parrocchiali, con la presenza di cappelle campestri distribuite sul territorio dei due comuni, ma con riferimenti locali e con dinamiche legate all'appartenenza diocesana che - in maniera assolutamente per tutta l'età moderna - non corrispondono a quelle amministrative.
Non esiste una bibliografia specifica per il comune di Pezzolo, ma vi sono brevi riferimenti in opere a carattere generale sulla zona della Langa o su monografie su comuni vicini.
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