Angrogna

AutoriBallesio, Gabriella
Anno Compilazione1996
Anno RevisioneVERSIONE PROVVISORIA
Provincia
Torino.
Area storica
Pinerolese.   Vedi mappa 1Vedi mappa 2.
Abitanti
724 (ISTAT 1991)
Estensione
3869 ha (ISTAT 1991); 3850 ha (SITA 1991)
Confini
A nord Perrero, Pramollo e S. Germano Chisone, a nord-est Prarostino, a est Bricherasio, a sud Luserna S. Giovanni, Torre Pellice e Villar Pellice, a ovest Prali
Frazioni
Il censimento del 1991 indica come frazioni le località del Serre e del Baussan-Giovo. Vedi mappa.
Toponimo storico
Engronia e Hengronia (1232) [A.S.T., Camera dei Conti, Mazzo 12, c. 24]. Il toponimo sarebbe da accostare alla voce piemontese grôgno (bernoccolo) in riferimento alla collocazione collinare dell’insediamento, oppure alla voce gallica agranio (prugnolo).  [Dizionario di toponomastica 1990, p. 35]. Angrogne (francese), soprattutto  durante l'età moderna.
Diocesi
Angrogna appartenne alla diocesi di Torino fino al 1748, data dell’erezione di quella di Pinerolo
Pieve
San Lorenzo, suffraganea di San Giovanni del Perno (Luserna S. Giovanni), citata nel 1386 per l’uccisione del suo rettore da parte dei Valdesi. Nel 1556 sul luogo di questa chiesa viene eretto il tempio valdese, segnando la cessazione del culto cattolico in Angrogna. Nel 1683, a spese del duca di Savoia, ne viene eretta un’altra, nuovamente distrutta; l’attuale risale al 1718 circa (Caffaro 1903, vol. IV, pp. 533 sgg.). La vicaria parrocchiale di di S. Maria Maddalena a Pra del Torno, fondata nel 1464, venne anch’essa distrutta dai Valdesi nel secolo XVI; nel 1831 venne ricostruita nel medesimo luogo la chiesa intitolata alla Beata Vergine delle Grazie.
Altre Presenze Ecclesiastiche
Dalla metà del secolo XVI la popolazione di Angrogna aderì in massa alla Riforma: il tempio valdese di San Lorenzo venne costruito al posto della chiesa cattolica nel 1555; nello stesso anno venne eretto quello del Serre, in seguito demolito e rimpiazzato dall’attuale, che data del 1876. Nel 1877 ne venne inaugurato un terzo a Pra del Torno (Bonnet 1882).
Assetto Insediativo
Angrogna venne aggregata durante l’amministrazione francese al Cantone di Torre Pellice, e dopo la Restaurazione fece parte del Mandamento di Luserna; da quest’ultimo tentò di separarsi senza successo per aggregarsi a quello di Torre Pellice nel 1889 [A.C.A., Mazzo 86, f. 14].
Luoghi Scomparsi
Non esiste attestazione di luoghi scomparsi.
Comunità, origine, funzionamento
L’esistenza di un’organizzazione comunale con delimitazione di confini (tuttora sostanzialmente invariati) è attestata nel 1251 [A.S.T., Camera dei Conti, mazzo 15, foll. 44-46; B.R.T., Archivio Luserna di Angrogna, mazzo 100; Rivoire 1894, pp. 23 sg.]). Nel 1277 seguì un altro atto di divisione tra i signori di Luserna, una «Determinazione dei confini dei comuni della valle» (AST, Camera dei Conti, mazzo 15; BRT, Archivio Luserna di Angrogna, mazzo 100, f. 4; pubblicato in «BSHV», 1 [1884], pp. 11-17) a quanto pare definitivo. Il nome di Angrogna compare tra gli altri comuni della valle in una franchigia concessa da Ludovico II di Savoia nel 1448 (Caffaro 1903, p. 454) e nel 1481 si trova una «Salvaguardia concessa dal duca Filiberto a particolari (di Angrogna) per le loro franchigie mediante il pagamento di una libra di cera» [A.S.T., Provincia di Pinerolo, Mazzo 5, f. 1]. Si ha documentazione di successivi affrancamenti della comunità fino al secondo decennio del XVI secolo [Armand Hugon 1987, p. 20]). Vedi planimetria.
Statuti
Del 1450, inediti, conservati nella Biblioteca Nazionale di Torino [Armand Hugon 1980, p. 26]. Statuto comunale 2004. Vedi testo.
Catasti
Il primo catasto conservato nell’archivio comunale risale al 1725 (AC Angrogna, mazzo 327B), seguito da uno del 1760 (AC Angrogna, mazzo 327C) e da un terzo del 1767 (AC Angrogna, mazzo 327D). Sempre ivi si rinvengono anche 4 mappe topografiche del territorio senza data, ma attribuibili al XVIII sec. (AC Angrogna, mazzi 327E, 327F, 327G, 327H).
     Catasto sabaudo [A.S.T., Sezioni Riunite, Catasti, Catasto sabaudo, Allegato C. Mappe del catasto antico, Circondario di Pinerolo, Mandamento di Luserna, Angrogna, Mazzo 181, Mappa del territorio di Angrogna. Mappa di Angrogna (Data: 1760, agosto 4) [Autore disegno originale: Giovanni Matteo Massone]]. Vedi mappa.   
    Catasto Rabbini [A.S.T., Sezioni Riunite, Catasti, Catasto Rabbini, Circondario di Pinerolo, Mappe, rete poligonali e linee territoriali, Angrogna, Mazzo 4, Mappa originale del Comune di Angrogna (1862), Fogli 1-11]. Vedi mappa 1. Vedi mappa 2. Vedi mappa 3. Vedi mappa 4. Vedi mappa 5. Vedi mappa 6. Vedi mappa 7. Vedi mappa 8. Vedi mappa 9. Vedi mappa 10. Vedi mappa 11.; A.S.T., Sezioni Riunite, Catasti, Catasto Rabbini, Circondario di Pinerolo, Mappe, rete poligonali e linee territoriali, Angrogna, Mazzo 5, Foglio II rete poligonale del Comune di Angrogna (1862), Fogli 1-11. Vedi mappa.; A.S.T., Sezioni Riunite, Catasti, Catasto Rabbini, Circondario di Pinerolo, Mappe, rete poligonali e linee territoriali, Angrogna, Mazzo 5, Linea territoriale del Comune di Angrogna (1862). Vedi mappa].
Ordinati
La serie documentaria è attualmente presente nell’archivio comunale a partire dal 1695.
Dipendenze nel Medioevo
Marca di Torino (sec. XI), Principato di Acaia e Contea-Ducato di Savoia (Pittavino 1964, pp. 19 sgg.).
Feudo
Il primo signore attestato risulta essere Pietro di Angrogna del casato dei Luserna vissuto nella seconda metà del XII sec., i cui figli appaiono nella «Divisione del Luogo di Angrogna tra i fratelli Berengario e Riccardo di Lucerna» (AST, Camera dei Conti, mazzo 12, c. 24; pubblicata in MHP, Chart., I, n. 884, col. 1323 e in «BSSV» 4 [1888], pp. 4-6). Nel 1295 i consignori di Luserna prestano giuramento a Filippo di Acaia per la «villam et homines Engrogne» (AST, Luserna e valle, mazzo 9, n. 14). Dei tre rami della casata dei Luserna ebbero giurisdizione su questa comunità quelli d’Angrogna (Rivoire 1894, p. 17) i quali ottennero il titolo marchionale nel 1516 (Armand Hugon 1986, p. 4) e si estinsero all’epoca della prima guerra mondiale. I marchesi di Angrogna esercitarono diritti signorili fino alla Rivoluzione [A.C.A., Mazzo 84, f. 7: Risposte date dalla comunità di Angrogna per i beni comuni, feudali e immuni (1721)].
Mutamenti di distrettuazione
Angrogna venne aggregata, durante l’amministrazione francese,  al Cantone di Torre Pellice e, dopo la Restaurazione, fece parte del Mandamento di Luserna; da quest'ultimo tentò di separarsi, senza successo, per aggregarsi a quello di Torre Pellice nel 1889 [A.C. A., Mazzo 86, f. 14].
Mutamenti Territoriali
II riordino sabaudo del secolo XVI non causò per Angrogna alcun mutamento territoriale, in quanto il trattato di Cavour del 1561 tra i Savoia e i valdesi prese implicitamente atto dei confini preesistenti [A.S.T., Corte, Provincia di Pinerolo, mazzo 15].
Comunanze
Pascolo con Pramollo (alpeggio della Vaccera); e con l’ex comune di Inverso Porte [A.C.A., Mazzo 86, f. 16: Affrancamento diritti di pascolo regione Colombara con il Comune di Inverso Porte (1892-1905)].
Liti Territoriali
Una lunga vertenza tra Angrogna e Inverso Porte (ora facente parte del comune di San Germano) per il pascolo della Colombara si trascinò dal 1734 al 1905 [A.C.S., Archivio dell’ex comune di Inverso Porte, Mazzo 27, f. 9; A.C.A., Mazzo 86, f. 16: Affrancamento diritti di pascolo regione Colombera con il Comune di Inverso Porte (1892-1905); vd. anche scheda San Germano Chisone].
     Il problema del pascolo al colle della Vaccera diede invece origine a una lite di cui si ha traccia nell’archivio comunale di Angrogna [A.C.A., Mazzo 86, f. 3: Transazione della lite con la comunità di Pramollo (1850-1856)] e in quello di Torre Pellice [A.C.T., Mazzo 214: Vertenza coi comuni di Angrogna e Pramollo per pascoli (1855-1859); vd. anche schede Pramollo e Torre Pellice].
     Nel 1574 è attestata una lite con Luserna per diritti sulle acque della bealera Peyrotta, i cui atti sono scomparsi dall’archivio comunale di Luserna San Giovanni [A.C.L; vd. anche scheda Luserna San Giovanni].
Fonti
A.C.A.  (Archivio Storico del Comune di Angrogna).
     Al momento della guerra contro i Valdesi del 1686, terminata con il loro esilio, tutti i documenti dell’Archivio Storico del Comune di Angrogna vennero distrutti..
A.C.A., mazzo 84, f. 7: Risposte date dalla comunità di Angrogna per i beni comuni, feudali e immuni (1721).
AC.A., mazzo 86, f. 3: Transazione della lite con la comunità di Pramollo (1850-1856); f. 14; f. 16: Affrancamento diritti di pascolo regione Colombera con il Comune di Inverso Porte (1892-1905).
A.C.A., mazzo 327B, mazzo 327C, mazzo 327D, mazzi 327E, 327F, 327G, 327H.
 
A.C.S. (Archivio Storico del Comune di San Germano Chisone).
A.C.S., Archivio dell’ex comune di Inverso Porte, mazzo 27, f. 9.
 
A.C.T.,  (Archivio Storico del Comune di Torre Pellice).
A.C.T., Mazzo 214: Vertenza coi comuni di Angrogna e Pramollo per pascoli (1855-1859).
 
A.S.T. (Archivio di Stato di Torino).
A.S.T.,  Camera dei Conti, art. 557, mazzo 1.
A.S.T.,  Camera dei Conti, mazzo 12, c. 24; pubblicata in M.H.P., Chart., I, n. 884, col. 1323 e in «Bulletin de la Société d'Histoire Vaudoise» 4 [1888], pp. 4-6.
A.S.T.,  Camera dei Conti, mazzo 15, foll. 44-46; Luserna e valle, Mazzo 9, n. 14. A.S.T.,  Corte, Provincia di Pinerolo, mazzo 5, f. 1; mazzo 10.
A.S.T., Carte topografiche e disegni, Carte topografiche segrete, Borgonio B 1 Nero, Mazzo 1, "CARTA COROGRAFICA / DEGLI / Stati di S.M. il Re di SARDEGNA / data in luce / dall'Ingegnere / BORGONIO / nel 1683 / corretta ed accresciuta / nell'anno 1772". Borgonio (Ingegnere) [Stagnon 1772] Carta corografica degli Stati di terraferma di S.M. il Re di Sardegna. Copie 2 una in fol. 17, compresa la tabella di riunione; colla divisione per governi e la seconda composta di fol. 16 colla divisione della Provincia ed un'altra copia in 4 fol. (Manca la copia composta di fogli 16). (Note: Sul verso: "Carta III. / continente il Marchesato di Susa, il Contado di / Nizza, e le Provincie di Pinerolo, e Cuneo, con la maggior / parte di quella di Torino, piccola parte delle rispettive / Provincie di Moriena, Ivrea, Alba, Mondovì, e / Principato d'Oneglia, con le Frontiere di Francia / e parte della Provenza, il Principato di Monaco, e / piccola parte del Genovesato". L'originale seicentesco dal titolo "Carta generale de' Stati di Sua Altezza Reale" fu disegnato da Tommaso Borgonio ed inciso da Giovanni Maria Belgrano. Per l'edizione settecentesca qui conservata vennero aggiunti alcuni fogli raffiguranti i paesi di nuovo acquisto incisi da Stagnone su disegni di Castellino, Galletti e Boasso e vennero anche apportate alcune modifiche ai fogli disegnati dal Borgonio. Cfr. anche Carte Topografiche per A e B, PIEMONTE, n. 23 e Carte Topografiche Segrete, BORGONIO B 5 nero), Foglio 3, 1772, . Vedi mappa.
A.S.T., Carte topografiche e disegni, Carte topografiche segrete, Mazzo 1, Luserna 21 A II Rosso,  La Vallée de Luserne / depuis le Villar jusqu'aux Frontières / de la France. / Dréssée sur les Observations les plus éxactes / pour la defence de la même. Carta dimostrativa della Valle di Luserna dal Villar sino alle frontiere di Francia, delineata sulle osservazioni le più esatte per la difesa della medesima. Sottoscritta C.E. D'Angrogna 1795. Fol. 1 Mss.(Data: 1795) [ Autore disegno originale: C.Emanuel de Angrogne].
A.S.T, Sezioni Riunite, Carte topografiche e disegni, Ufficio Generale delle Finanze, Tipi, cabrei e disegni (sezione II), mazzo 292, Angrogna,  Dissegno, o sia progetto per la Costrussione della Camera Consulare da farsi a Benefficio della Comunità d'Angrogna...(Data: 09/05/1763) [Autore disegno originale: Gaviglietti].
A.S.T., Sezioni Riunite, Catasti, Catasto sabaudo, Allegato C. Mappe del catasto antico, Circondario di Pinerolo, Mandamento di Luserna, Angrogna, Mazzo 181, Mappa del territorio di Angrogna. Mappa di Angrogna (Data: 1760, agosto 4) [Autore disegno originale: Giovanni Matteo Massone]. Vedi mappa.
A.S.T., Sezioni Riunite, Catasti, Catasto Rabbini, Circondario di Pinerolo, Mappe, rete poligonali e linee territoriali, Angrogna, Mazzo 4, Mappa originale del Comune di Angrogna (1862), Fogli 1-11. Vedi mappa 1. Vedi mappa 2. Vedi mappa 3. Vedi mappa 4. Vedi mappa 5. Vedi mappa 6. Vedi mappa 7. Vedi mappa 8. Vedi mappa 9. Vedi mappa 10. Vedi mappa 11.
A.S.T., Sezioni Riunite, Catasti, Catasto Rabbini, Circondario di Pinerolo, Mappe, rete poligonali e linee territoriali, Angrogna, Mazzo 5, Foglio II rete poligonale del Comune di Angrogna (1862), Fogli 1-11. Vedi mappa.
A.S.T., Sezioni Riunite, Catasti, Catasto Rabbini, Circondario di Pinerolo, Mappe, rete poligonali e linee territoriali, Angrogna, Mazzo 5, Linea territoriale del Comune di Angrogna (1862). Vedi mappa.
 
B.N.F. (Bibliothèque nationale de France).
B.N.F., département Cartes et plans, GE BB 565 (12, 67), Les Vallées du Piémont Habitées par les Vaudois ou Barbets dressées sur les mémoires de Valerius Crassus et de Jean Léger Ministre des Vaudois et sur plusieurs Relations Nouvelles (Da Atlas Geographique Contenant Les Cartes d'Espagne, de Portugal, et d'Italie ; où sont les Etats de Piémont, de Gênes, de Milan, de Parme, de Modène, de Mantoue, de Venise, de l'Eglise, de Toscane, des Deux-Siciles, des Isles de Corse, et de Sardaigne , et de celle de Malthe. Tome XII, Chez I.B. Nolin (A Paris), 1690.  Vedi mappa.
.
B.R.T. (Biblioteca Reale di Torino).
B.R.T.,  Archivio Luserna di Angrogna, Mazzo 100, ff. 4, 8; pubblicato in «Bulletin de la Société d'Histoire Vaudoise», 1 (1884), pp. 11-17.
Bibliografia
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Sappé F., Angrogna, di là del Vengie. Nomi di località, tra storia e memoria, in «Quaderni del Centro di documentazione di Angrogna», 10 (1990).
 
Sereno P., Popolazione, territorio, risorse: sul contesto geografico delle Valli valdesi dopo la “Glorieuse rentrée”, in Dall’Europa alle Valli valdesi, a cura di A. De Lange, Torino 1990, pp. 293-314.
 
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Viora M., Storia delle leggi sui Valdesi di Vittorio Amedeo II, Bologna 1930.
Descrizione Comune

Angrogna

      Il territorio di Angrogna è piuttosto vasto e comprende, oltre al fondovalle, anche una zona collinare. Esso fu abitato probabilmente dal neolitico e, in seguito, da popolazioni di origine celtica, che hanno lasciato numerose tracce nella toponomastica della zona. A causa della sua posizione piuttosto appartata rispetto alla val Pellice, non sembra aver subito invasioni di popolazioni straniere nel corso dei secoli dell’alto Medioevo. Dalla fine del primo millennio, tutta la val Pellice (vedi mappa) divenne feudo dei signori di Luserna. I limiti territoriali della comunità di Angrogna appaiono definiti nel secolo XIII da una serie di arbitramenti tra i membri della casata dei conti di Luserna. Resisi necessari per i contrasti insorti a causa delle divisioni tra i vari rami della famiglia, gli arbitramenti comprendono un atto di divisione tra i fratelli Berengario e Riccardo di Luserna del 1232 [A.S.T., Camera dei Conti, vol. 12, c. 24: de portionibus Engrogne inter se factis dua], in cui appaiono citati numerosi nomi di famiglia tuttora esistenti; questo è seguito da un arbitramento del conte Tommaso di Savoia super questionibus vicissim vertentibus inter eos occasione fìnium Turris, Rorata, Hengroniae (1251) [B.R.T., Archivio Luserna d’Angrogna, Mazzo 100, f. 8]. Nella determinazione di confini del 1277 il territorio della villa Hengronia appare minuziosamente definito verso Luserna e verso Torre, con menzione di numerosi toponimi ancora in uso [B.R.T., Archivio Luserna d’Angrogna, Mazzo 100, f. 4].
     Nel corso del secolo XVI il comune, attraverso i suoi rappresentanti, agì per ottenere gli affrancamenti dai diritti signorili, sovente di concerto con le altre comunità della valle: di questi atti esiste una copiosa documentazione presso l’Archivio di Stato di Torino (AST, Prov. di Pinerolo, mazzo 10) e nell’Archivio della famiglia Manfredi Luserna d’Angrogna, conservato presso la Biblioteca Reale di Torino, accanto ai consegnamenti dei capifamiglia relativi ai beni enfiteutici (Armand Hugon 1960, pp. 81-82). La presenza dei Valdesi nel territorio di Angrogna è attestata con precisione da fonti inquisitoriali a partire dal 1332, a proposito della richiesta del papa Giovanni XXII ai Luserna di prestare aiuto all’inquisitore Castellario, che doveva giudicare e punire gli abitanti di Angrogna per l’uccisione del prete locale: questa missione, però, provocò una rivolta popolare in difesa degli eretici e la fuga dell’inquisitore. Due anni più tardi, altri abitanti di Angrogna furono condannati al rogo per aver cospirato contro il medesimo chierico. Nel corso del secolo XV si intensificò la resistenza contro la presenza degli inquisitori, finché, nel 1484, o 1488, gli abitanti di Angrogna riuscirono a ricacciare dalla valle un vero e proprio assalto militare. Il processo di organizzazione del comune attraverso l’affermazione della propria autonomia e la creazione di un apparato amministrativo s’intrecciò pure, nel corso del secolo XVI, con la decisione di aderire alla Riforma protestante, presa a Chanforan (Angrogna) dall’assemblea dei capifamiglia nel 1532.
     L’analogia del sistema ecclesiastico presbiteriano-sinodale e dell’organizzazione comunale provocò una sorta di parallelismo tra il comune e la chiesa locale, sia nella definizione dei limiti territoriali sia nell’identificazione dei responsabili delle due istituzioni, che venivano scelti attraverso meccanismi molto simili. Questo modello risulta generale per i paesi di fondovalle, e si applica alla comunità di Angrogna, a larga maggioranza protestante. Gli anni della prima occupazione francese (1537-1559), caratterizzati dalla presenza in valle di governatori protestanti, favorirono il consolidamento di queste istituzioni e la costruzione di un tempio riformato sulle rovine della chiesa cattolica di S. Lorenzo. Nel 1561, la prima guerra dei duchi di Savoia contro i Valdesi si concluse con il trattato di Cavour, che portò alla delimitazione dei confini territoriali, che inglobavano l’intero territorio di Angrogna, entro i quali i riformati erano autorizzati ad abitare e a esercitare il loro culto. Simili confini garantirono l’esistenza dei Valdesi fino alla metà del secolo XVII, quando la ripresa delle persecuzioni e l’esilio del 1686 minacciarono di eliminare la presenza protestante dalla valle, sostituendo gli abitanti uccisi o espulsi con coloni provenienti dalla Savoia (Armand Hugon 1974). Alcuni anni dopo il ritorno armato dei Valdesi nelle loro terre (la “Glorieuse Rentrée” del 1689), l’attribuzione delle proprietà nelle varie comunità, tra cui Angrogna, appariva talmente confusa da doversi procedere nel 1697, da parte sabauda, a una ricognizione delle proprietà a fini fiscali, grazie alla quale si ridefinì la configurazione della comunità e furono censiti i suoi abitanti [A.S.T., Camera dei Conti, Articolo 557, Mazzo 1].
     I confini definiti fin dal Medioevo tra Angrogna e le comunità limitrofe non diedero origine a contestazioni e si mantennero nel tempo, anche se avvenne una sorta di sovrapposizione territoriale nel comune di San Giovanni (oggi appartenente a Luserna San Giovanni) attraverso l’acquisizione di terre e lo sviluppo di alleanze matrimoniali, che portarono, nel corso degli anni, alla residenza di nuclei di abitanti di Angrogna in quel territorio. Non si ha dunque documentazione di liti per i confini fino al XIX secolo, quando il problema della definizione dei diritti di pascolo sul colle della Vaccera diede origine a un contenzioso tra gli abitanti di Angrogna e quelli di Pramollo. Questa lite prese origine dalla contestazione da parte del comune di Pramollo della pretesa degli Angrognini, abitanti sul colle, di esercitare diritti sui pascoli della regione Cocorda, posta sul territorio di Pramollo. La perizia effettuata per dirimere la questione diede luogo a una verifica dei confini territoriali, con posa di nuove pietre contrassegnate da speciali simboli; la lite venne composta nel 1856 con il riconoscimento da parte di Pramollo del diritto degli abitanti di Angrogna di far pascolare il loro bestiame «nel tenimento della Cocorda», compensato da un eguale diritto per i Pramollini sul «tenimento detto Rocca Rossa», posto sul territorio di Angrogna (AC Angrogna, mazzo 86, f. 3). Occorre notare come appaia rilevante nello sviluppo di questo conflitto il ruolo delle guardie forestali e della redazione da parte loro di «relazioni più o meno esatte», indicate come responsabili dello scatenarsi degli attriti tra gli abitanti dei due comuni, i cui diritti erano peraltro chiariti da annotazioni rinvenibili già sui catasti della metà del XVIII secolo. L’adesione dei Valdesi al governo rivoluzionario francese, quindi a quello napoleonico, che liberavano la popolazione dai limiti della legislazione che li opprimeva, causò però, al momento della Restaurazione, un deciso inasprimento delle restrizioni; soltanto nel 1848 Carlo Alberto concesse i diritti civili anche ai Valdesi. Una iniziativa del comune di Angrogna del 1889 per essere separato dal Mandamento di Luserna e aggregato a quello di Torre non ebbe successo, ma mise in risalto la perdita di importanza del centro di Luserna San Giovanni nel corso del XIX secolo nei confronti di Torre Pellice. Gli argomenti addotti da parte di Angrogna per la richiesta furono appunto la centralità di Torre, centro di commercio e di industria, nonché di servizi, mentre l’aggregazione al Mandamento di Luserna San Giovanni si doveva attribuire unicamente all’influenza esercitata nel passato dal potere feudale. Il consiglio comunale di Luserna, che rispose a queste argomentazioni ribadendo il proprio ruolo storico di «centro della valle», alla quale aveva dato il nome e dove, fin dal secolo XV, era la sede del tribunale, guadagnò con successo l’appoggio di una parte della popolazione angrognina, che gravitava sul suo territorio e contrastava la proposta di separazione [A.C.A., Mazzo 86, f. 14].