Autori | Longhi, Marta |
Anno Compilazione | 2008 |
Provincia | Torino
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Area storica | Basso Monferrato, Chivassese (Vigliano 1969).
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Abitanti | 1578 (ISTAT 2009)
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Estensione | 1439 ha (ISTAT 2001)
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Confini | A nord Verolengo, ad est Monteu Po, a sud Tonengo, ad ovest San Sebastiano Po.
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Frazioni | Il censimento del 2001 segnalava Piazzo come unica frazione oltre al capoluogo omonimo di Lauriano, tre nuclei insediativi minori: località Berna, Novarese e Pietra (contigua alla locailtà La Pietra del comune di Monteu Po). Sono presenti inoltre alcune case sparse. Non vengono indicate dall’Istat le borgate Torrione, Fegine, Crosi che invece gli statuti comunali definiscono «agglomerati storicamente riconosciuti» dell’attuale comune (Statuto comunale di Lauriano, delibera C.C. n. 48 del 7.12.2006, Titolo I, art.5/1).
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Toponimo storico | «Levriana» (a. 999: I Biscioni doc. 35.) da «Laberius» o «Laboraria» (a. 1014: Henrici II et Arduini diplomata, doc. 305.), «Lavriano» (a. 1304: Longhi 2007, p.148 ).
«Placium» (a. 999: I Biscioni, doc. 35) tra i beni infeudati alla chiesa di Vercelli; «Aplacium» tra le località controllate dai signori di Tonengo come feudo dei marchesi di Monferrato (Cancian 1983, p.736) |
Diocesi | Vercelli (fino XV secolo), Casale Monferrato (dal 1474), Torino dal 1816.
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Pieve | S. Salvatore «de castro Lauriani» o «de plaço Lauriani» con la chiesa di S. Michele e S. Maria « de castro Lauriani » risultavano appartenere alla pieve di Lustria (c/o Monteu Po) (Cognasso 1929, p. 232).
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Altre Presenze Ecclesiastiche | Le terre fruttuariensi posizionate a destra del Po e in seguito trasferite alla diocesi di Ivrea intorno all’XI secolo arrivavano «in fine Laboraria» (Settia 1991, p. 299). S. Eusebio «de plano Lauriani» risulta la prima parrocchiale. Successivamente troviamo Lauriano inclusa tra le parrocchie facenti capo a Saluggia (AD Casale, Visita pastorale 1681). L’antica parrocchiale di S. Eusebio, poi cappella cimiteriale, viene presto soppiantata da quella attuale, tanto che le loro entrate vengono unite e si crea un altare nella nuova parrocchia sotto il titolo di S. Eusebio in memoria del culto della prima parrocchiale. Il luogo di culto viene però spostato, perché la chiesa era soggetta a inondazioni consacrando un nuovo edificio dedicato a S. Sebastiano (AD Casale, Visita pastorale 1637). Erano luoghi di sepoltura la chiesa di Santa Maria sopra il monte, oggi definita il Romitorio, l’antica parrocchiale di S. Eusebio (AD Casale, Visite pastorali 1637: 459-471, ff. 108-110r) e la cappella di S. Giovanni Battista dove i conti Mazzetti seppellivano i loro defunti (AD Casale, Visite pastorali 1681: Saluggia/Lauriano, 461-476, ff. 173-175, ff.187 sg). La chiesa di S.Salvatore era soggetta al patronato dei conti di Cocconato (Longhi 2007, p.135).
La chiesa di Santa Maria «de castro» di Lauriano era inclusa nelle pertinenze del monastero di S. Michele e Genuario di Lucedio nel 1151, come risulta in un privilegio papale [1151 mag 18: L'abbazia di S. Genuario di Lucedio, doc. 2, p. 58]. Tra le chiese del territorio comunale alcune fungevano da riferimento per la comunità di Piazzo più che per quella di Lauriano. San Michele è la chiesa cimiteriale che si trova sul lato est dell’insediamento di Piazzo ed era anticamente la parrocchiale del luogo (AD Casale, Decreti della visita apostolica di Monsignor Girolamo Ragazzoni (1577), f.128) prima che la dignità parrocchiale fosse trasferita alla chiesa di S.Maria, nel centro dell’abitato; sempre in collina, verso nord ovest in località Torrione, troviamo la chiesa di S. Giorgio. |
Assetto Insediativo | Il territorio comunale si presenta articolato in due principali nuclei abitativi, corrisponenti agli insediamenti di Lauriano (in pianura, a ridosso della collina) e alle diverse borgate dell’ex comune di Piazzo, che in origine era una comunità a sé stante. Nel 1846 erano riconosciute come borgate di Piazzo: Torrione, Civignola, Pietra, Berna, Barbrina sulla strada verso Tonengo poco dopo la località Berna (Casalis 1846, p. 457 sg). L’attuale centro di Lauriano si appoggia alla collina poco più a sud del più antico insediamento, compreso tra il rio Grosso e il rio del Piano, e si estende a nord fino alla strada militare di origine romana che collegava Torino a Casale Monferrato. Lauriano era dotato di un porto sul Po e lo gestiva a nome della Camera ducale monferrina (a. 1587: AST, Corte, Paesi, Asti, Prima addizione, m.1, fasc.1). In origine la località doveva ospitare diversi punti incastellati in quanto gli elenchi delle chiese tra Due e Trecento elencano: S.Salvatore «de castro» e S.Maria «de castro» in Lauriano. Non si tratta tuttavia delle aree incastellate oggi identificabili sul territorio comunale: “La Giustizia” (Atlante castellano, p. 128) e il castello di Piazzo, nei pressi di quello che era il recinto della comunità a metà strada tra la chiesa cimiteriale di San Michele e l’attuale borgata di Torrione, dove la toponomastica suggerirebbe la presenza di un terzo punto di osservazione e controllo sulla strada che da Piazzo scendeva a Moriondo (comune di San Sebastiano). Sulla collina ad ovest si ergeva la chiesa di S. Maria «de castro» (oggi Romitorio), area che sovrastava e controllava le arterie di traffico collinare verso San Sebastiano e gli spazi pianeggianti sottostanti. La Pietra, nucleo minore di Lauriano (già di Piazzo) che si estende verso Monteu Po, risulta un insediamento condiviso in quanto le due amminsitrazioni ne controllano una parte: il nucleo viene citato in entrambi i censimenti comunali, ma con forme eterografe (Pietra per Lauriano, La Pietra per Monteu da Po: ISTAT 2001).
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Luoghi Scomparsi | «Lifengo»: nell’elenco delle chiese dipendenti da Vercelli risultava la chiesa di S.Pietro di Lifengo, centro di culto che poi viene incluso nelle dipendenze della chiesa di Ivrea nel 1478 con indicazioni in merito alla presenza di suddetta località nei territori tra Casalborgone e Piazzo, dove alcune cascine sparse conservano ancora il suddetto toponimo (Settia 1975, p. 274).
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Comunità, origine, funzionamento | Lauriano dipendeva sia dai marchesi di Monferrato sia dalla chiesa vercellese e venne infeudato nel medioevo a diverse famiglie presenti nell’area (cfr. i lemmi: ‘Dipendenza nel Medioevo’ e ‘Feudo’) tuttavia rimase a lungo sotto il controllo diretto dei castellani scelti dai titolari del marchesato. Questo rese più lento il processo di autonomia amministrativa per la comunità locale, soggetta alla protezione e al controllo di più referenti istituzionali.
A differenza di Lauriano, sul principio del XIV secolo, Piazzo aveva una comunità più vivace, capace di entrare in lite con i Cocastello di Montiglio, allora signori di Lauriano (ASAT, Archivi privati, Cocconito di Montiglio, m. 65, c. 3215) di chiedere e di ottenere delle franchigie direttamente dai marchesi di Monferrato nel XV secolo (Durando 1915, p.14). Ciò nonostante, sia in Lauriano sia in Piazzo, le infeudazioni signorili continuarono regolarmente fino all’istituzione di Lauriano quale feudo comitale nel XVII secolo dopo l’annessione ai domini sabaudi. Piazzo invece risulta, fino al XVIII secolo (Il più acurato intendente, p.194), incluso nei feudi del contado di Cocconato (cfr. la scheda ‘Cocconato’). Lo stemma dell’ex comune di Piazzo riporta il simbolo della quercia sradicata che caratterizzava araldicamente le località soggette ai conti Radicati. |
Statuti | Gli statuti di Lauriano non sono conservati presso l’archivio comunale, tuttavia se ne ha notizia indiretta in una richiesta della comunità al Senato del Monferrato per il loro rinnovo nel 1597: AST, Corte, Paesi, Monferrato, Feudi A per B, m. 44, f.1.
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Catasti | I catasti di Lauriano iniziano con una ricognizione del XVIII secolo e proseguono fino alle catastazioni ottocentesche (AC Lauriano). I primi catasti di Piazzo risalgono al 1733 e sono stati commissionati dalla comunità in seguito alle pressioni dell’intendente della provincia torinese. Al loro interno possiamo individuare oltre ai proprietari residenti nel comune anche i beni di particolari estranei a Piazzo, originari di Lauriano, Casalborgone, San Sebastiano, Torino e Tonengo (AC Lauriano).
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Ordinati | Gli ordinati della comunità di Lauriano iniziano nel 1633 e proseguono in modo continuativo fino ad oggi, salvo un vuoto negli atti tra il 1738 e il 1770 che può essere in parte riempito con il volume sulle causali di versamento deliberate dalla comunità tra il 1725 e il 1779.
Relativamente alle carte di Piazzo si sono conservati i Conti e le Delibere comunali comprese tra il 1880 e il 1927 (AC Lauriano). |
Dipendenze nel Medioevo | Risulta possibile che il territorio del comune di Lauriano facesse parte, prima dell’affermazione monferrina nell’area, della «Iudiciaria Turrensis»: un distretto minore di cui si hanno indizi in carte risalenti alla seconda metà del secolo IX e ai primi anni del secolo successivo e che avrebbe potuto estendersi, a nord del comitato di Asti, tra le propaggini orientali della collina torinese e la confluenza del Po e del Tanaro. Quest’area risultava avere perso un’autonoma caratterizzazione pubblicistica già intorno alla metà del secolo X, quando fu probabilmente smembrata a favore dei comitati cittadini limitrofi di Torino, Asti e Vercelli, per divenire infine, nel secolo successivo, oggetto delle contrastanti ambizioni territoriali degli Aleramici e dei vescovi di Asti e di Vercelli (Settia 1983, pp. 11-53).
Lauriano è citato tra le terre allodiali del marchesato di Monferrato fin dal 1164 (Banfo 2007, p.64), mentre Piazzo, riconosciuto come feudo monferrino ai signori Tonengo solo nel 1224, in precedenza sembrava rientrare nelle terre soggette alla mensa vescovile vercellese (I Biscioni 1934, doc.35; Ferraris 1984; Arnoldi, 1934, docc. 4, 52, 56.). Lauriano entrò a far parte del Parlamento del Monferrato (Bozzola 1926), mentre Piazzo non compare tra le comunità monferrine. |
Feudo | Le prime presenze signorili nell’area sembrano legate difatti alla cura del castello di Lauriano e all’infeudazione di Piazzo. Mentre a Lauriano inizia a formarsi un articolato dominato locale, sono signori di Tonengo, membri del consortile dei Radicata, i primi detentori di Piazzo (Cancian 1983, p.736.) e in seguito anche castellani di Lauriano (AST, Corte, Paesi, Asti, m. 17, Monteu da Po, c. 3, 1305 maggio 29). Restano legati in modo indiretto al luogo anche i Cavagnolo, famiglia autoctona dell’eponimo centro incastellato ad est di Monteu Po: a loro erano riconosciute il patronato e le pertinenze feudali legate alla mensa vescovile di Vercelli a metà del Trecento (Ferraris 1984, pp. 169-202).
Tra la fine del medioevo e l’inizio dell’età moderna troviamo numerose investiture ad opera dei marchesi di Monferrato, prima, e dei Gonzaga, in seguito, a diverse famiglie e particolari che si vanno definendo, nei secoli seguenti, come i nobili del luogo come i Cocastello di Montiglio castellani e signori di Lauriano, con interessi anche in Piazzo e in Moriondo (c/o San Sebastiano): ASAT, Archivi privati, Cocastello di Montiglio, m. 62, 65. Sono poi presenti in loco – tra XIV e XV secolo - anche i de Spagnolio di Verolengo (Bozzola 1926, p.14), gli Scozia, i conti di Miroglio, i Conti di Carenzana, i Conti Radicati di Cocconato e Casalborgone (presso Piazzo) e gli Avogadro di Cavagnolo (AST, Corte, Paesi, Monferrato, Protocolli, Guiscardo vol.5, ff. 60, 193, 238, 298, 383, 384.). Nel 1684 Lauriano viene definito feudo comitale e come tale perviene ai conti Morra. |
Mutamenti di distrettuazione | Lauriano è annesso ai domini sabaudi nel Seicento (AST, Corte, Materie politiche per rapporto all’estero, Diplomi imperiali, m. 20.2, fasc. 2, 17 Agosto 1632.) entrando a far parte della provincia di Torino, per essere poi incluso nella nuova provincia di Asti dopo il riordino amministrativo del 1749 (Giovan Francesco Balduini 2010, p. 146 sg.); tuttavia sul finire del XVIII secolo Lauriano ritorna nella sfera di competenza torinese. Piazzo, invece, in quanto parte del contado di Cocconato fa da subito parte della Provincia di Asti (Giovan Francesco Balduini 2010, p.181 sg.) nel distretto definito come la Bassa Asteggiana (Il più acurato intendente, pp. 173, 194).
Lauriano dopo i riordinamenti napoleonici viene incluso nel Dipartimento del Tanaro e in seguito in quello di Marengo (Sturani 2001), come avvenne per Piazzo che, nel quadro di questa distrettuazione, faceva ancora capo, insieme ai comuni di Aramengo, Brozolo, Brusasco, Cavagnolo, Cocconito, Marcorengo, Marmorito, Monteu da Po, Moransengo, Robella, Tonengo e Verrua, a Cocconato, «capo di cantone». Dopo la parentesi napoleonica Piazzo e Lauriano si ritrovano entrambi inclusi in provincia di Torino, nel mandamento di Casalborgone, insinuazione di Brusasco (Casalis 1841, p.322; Casalis 1846, p. 457 sg). Oggi Lauriano fa parte del Parco Fluviale del Po. |
Mutamenti Territoriali | Il mutamento territoriale più significativo resta l’unione con i comuni di Piazzo e Monteu (1928) e il successivo scorporo di Monteu nel 1947. Lauriano prima dell’aggregazione con Piazzo era una località i cui territori venivano continuamente erosi e minacciati dalle piene del Po.
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Comunanze | Bene comune riconosciuto alla comunità era ancora nel XVII secolo il porto sul Po (Giorcelli 1904, p. 60)
La Perequazione sabauda del 1721 segnalava per il comune di Lauriano del Monferrato più di 605 giornate di terreni comuni, in maggioranza compresi nella «regione del mezzo» dai confini di San Sebastiano fino a quelli di Monteu, nei pressi dell’insediamento di Lauriano. Più di cinquecento giornate erano costituite da ghiaia, pietra, sabbia o terreno sterile (AST, Sezioni Riunite, Ufficio generale delle finanze, Seconda archiviazione, Capo 21, m.73, Provincia di Asti, f.147). Le registrazioni riguardanti Piazzo riportano invece notizie di quaranta giornate di boschi (e 10 di gerbidi) lungo i confini con Casalborgone e Tonengo (Ibid.,f.183.). Il comune di Lauriano al momento dell’unione con quelli di Piazzo e di Monteu da Po aveva circa 163 ettari di terreni di pertinenza del demanio comunale gravati di diritti e usi civici: si trattava soprattutto di terreni di natura alluvionale tenuti a gerbido con qualche bosco ceduo e in minima parte prato o seminativo, parzialmente bonificati dai privati cui erano stati affidati dal Comune (CLUC, Lauriano). |
Liti Territoriali | Disputa tra i Cocastello di Montiglio (Longhi 2007, p.137), signori di Lauriano, e la comunità di Piazzo: ASAT, Archivi privati, Cocastello di Montiglio, m. 65, c. 3215 (1336 novembre).
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AC Lauriano (Archivio storico del Comune di Lauriano), non inventariato, presso il quale è depositata anche parte dell’AC Piazzo.
AD Casale (Archivio diocesano di Casale Monferrato): Parrocchie extra diocesi, Laurianum- Lucedium Visite apostoliche Visite pastorali ASAT (Archivio di Stato di Asti), Archivi privati, Cocastello di Montiglio, m. 62, c. 3042 (1356 febbraio 28); c. 3043 (1368 agosto 21); Ivi, m. 65, c. 3215 (1336 novembre 9-12); c. 3216 (1342 maggio 5); c. 3218 (1359 agosto 8). AST (Archivio di Stato di Torino), Camerale, Ufficio generale delle Finanze, Perequazione sabauda, Capo 21, Ricavo dei Cantoni delle dodici Province del Piemonte non facenti corpo di Comunità, m.16; Beni comuni e immuni, Provincia di Asti (1721-22), m.73. AST, Corte. Paesi, Asti, m.17, Monteu da Po, fasc.4: Investitura concessa dal M.se Gio. Giac.o di Monferr.o à favore di Pietro de Spagnolio detto Planta Proc.re d'Ant.o suo Padre, e Dom.co et Ant.o fr.li de Spagnolio, e Gulielmo detto Rosso abitanti in Verolengo delle parti, e porzioni spettantigli nel Castello, Luogo, e giurid.ne di Lauriano Piazzo, e Monteu da Po alla forma delle precedenti, 21 Aprile 1419. AST, Corte, Paesi, Monferrato, Ducato, Protocolli, Protocolli Benedictus, m. 3 (1437-1448), f. 15: Investitura concessa dal Marchese sudetto à favore di Zanone di Montiglio a suo nome, e di Facino Suo Fratello, della porzione de Feudi di Montiglio, Lavriano, e Piazzo pervenutagli per Successione di Manfredo Loro Fratello, delli 30. Luglio 1440. Corte, Paesi, Monferrato, Protocolli, Guiscardo vol.V. Corte, Paesi, Provincia di Asti, m.12, Cocconato, fasc. 10, 1438 in 1499: Invest.ra concessa dal Vescovo di Vercelli a favore di Giaco. fu Gio. Robella Procu.re di Gio. di Ticinetto fu Guidetto, Gio. Giaco., Anto., Bartol.o, e Manfredo fratelli di Passerano, Giaco., e Bonifacio fu Tomaso, Galeazzo, e Gio. Fran.co fu Pietro di Ticinetto, Gio. Anto., Bartol.o, e Manfredo fu Onorato di Robella, Gabriele, Percivalo, e Bartol.o fratelli di Passerano, Giaco., e Bonifacio fu Tomaso di Primeglio, Pietro, Crispino, et Audriolo fratelli fu Guglielmo di Primeglio, Raffaele, Uberto, Giorgio, e Dom.co fu Anto. di Primeglio, Arech, Gio., Annibale, e Gasparino fu Teodoro, Davide, e Gio. Lod.co tutti di Brosolo, Antonio, Francesco, Bernardo, e Benedetto fratelli fu Luchino, Bernaba, Opizio, Gabriele, Gio. Bartol.o, Battista, Filippo, e Bonifacio fratelli fu Petrino tutti de Conti di Radicati, e Consig.ri di Cocconato, del Castello, e Luogo di Cocconato, beni, e redditi dal med.mo dippend.ti, due parti delle Decime, e jus patronato delle Chiese di Cocconato jus patronato della Chiesa di Cocconito; Aderenza fatta da Ottobone di Passerano de’ Conti Radicati, e Consig.re di Coconato a loro nome, e Proc.ri di tutti gli altri Consig.ri di d.o Contado di Radicati, e Coconato al Luogoten.te Gen.le e Maresciale di Fr.a Gio. Giac.o Triulzio per li Castelli, e Luoghi di Coconato Coconato, Brosolo, Robella, Ceretto, La Piovà, Castelvechio, Bagnasco, Capriglio, Meynito, Berzano, Casalotto, Passerano, Primeglio, Schierano, Gracetto, Marmorito, Aramengo, La Torre, Casalborgone, S. Sebastiano, Piazzo, Monteu, Ticinetto e loro dipendenze, 10 ottobre 1499. Corte, Paesi, Monferrato, Feudi A per B, m. 44, Procura del Vassallo Bernardino Scozia fu Francesco per ottenere l'investitura delle porzioni spettantegli ne' feudi di Murisengo, Lavriano, Piazzo, e Monteù da Pò, con copia di Supplica, e particola delle precedenti investiture, 14. Febbrajo 1578. Corte, Paesi, Asti, Addizione, m.1, fasc.1: Obbligazione passata dalla Comunità di Lavriano di pagare alla Camera Ducale del Monferrato la terza parte dell'annuo reddito, che avrebbe percevuto dal porto sovra il fiume Po, attesa la concessione stata alla predetta Comunità fatta dal Marchese Guglielmo di Monferrato Duca di Mantova di tener esso porto sovra detto fiume nel territorio del medesimo luogo; e ciò sinattantochè non fosse rivocata una tale concessione dal suddetto Duca, o dà di lui successori, 12.X.bre 1587. Corte, Materie politiche per rapporto all’estero, Diplomi imperiali, m.20.2, fasc.2: Diploma dell'Imperatore Ferdinando II. d'investitura a favore del Duca Vittorio Amedeo I. della parte del Monferrato pervenutagli in vigore del Trattato di Cherasco, e Capitolazione di Ratisbona consistente nelle seguenti Città, e Terre, e questa per se, e suoi discendenti, e Successori Maschj Legitimi, e per gli Agnati trasversali, e Loro Discend.ti maschj succedenti nel Ducato; e questi mancando per le femine in feudo nobile, antico, avito, e paterno alla forma delle precedenti investiture concedute a' Marchesi, e Duchi di Monferrato. Trino, Tricero, Palazzuolo, Marcenasco, Caluso, Candia, Rivara, Forno di Rivara, Rocca di Corio, Piazzo, Marcorengo, Tonengo, Barolo, Bosia, Grinzane, Fontanetto, Bianzé, Carpenetto, Livorno, Saluggia, Verolengo, Rondizzone, Volpiano, Foglizzo, Barone, Cuceglio, Orio, Lusiglié, Montalenghe, Cicogno, S. Giorgio, Favria, Levone, Buzano, Corio, Brusasco, Cavagnolo, Monteu, S. Sebastiano, Lavriano, Castagnetto, S. Raffaele, Cimena, Castiglione, Cordova, Sciolze, Bussolino, Cinzano, Moncucco, Vergnano, Pogliano, Mondonio, Berzano, Albugnano, Pino, Isola, S. Damiano, Guarene, Cigliero, Roccacigliero, Somano, Verduno, Perno, Borgomale, Benevello, Roddi, Rodello, Gottasecca, Camerana, Camo, Diano, Alba, Montelupo, e Barbaresco. 17 Agosto 1632. Corte, Paesi, Monferrato, Feudi A per B, m. 44, f.1, Supplica della comunità di Lavriano colla quale implora la conferma di loro antichi statuti, 8 novembre 1597. Corte, Paesi, Paesi per A e B, m.4, Lauriano, fasc.1,: Ragguaglio dato dal generale delle Finanze, della concessione fatta da S.M. alla comunità di Lavriano di un mercato ebdomadario e di due fiere annuali, ad effetto di farne distendere le relative Patenti, 10 luglio 1749. Corte, Paesi, Paesi per A e B, m.4, Lauriano, fasc.3: Parere del procuratore Generale del 1780; ed altro del medesimo del 1790 sulle istanze fatte dalla comunità di Lavriano per la conferma della concessione del porto sul Po tra Lavriano e Verolengo. 1780 e 1790. Corte, Paesi, Asti, m.17, Monteu Po, fasc.17: Progetto del Conte di Brusasco per la derivazione di un nuovo Canale, o sia bealera dalle fini di Lavriano, per condurla nei territorj dei tre suoi feudi di Monteu, Cavagnolo, e Brusasco, 21 Marzo 1791. Corte, Paesi, Paesi per A e B, m.4, Lauriano, fasc.4: Supplica del Conte B. Morra di Lavriano relative all'impianto d'un mulino fatto dal conte Gazzelli in territorio di S. Sebastiano, e ai canali portanti le acque necessarie al mulino in parola, che passano attraverso i beni dell'esponente in territorio di Lavriano, 12 marzo 1826. CLUC (Commissariato per la liquidazione degli usi civici): Provincia di Torino, fascc. Lauriano, Monteu da Po. | |
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Strategie di affermazione patrimoniale e familiare nel Piemonte del XII-XIV secolo, Torino 2007, dattiloscritto presso il dipartimento di Storia dell’Università di Torino, Sezione Medievistica (Tesi di Dottorato, ciclo XX, Università di Torino). Marzi A., I segni del popolamento: abitati, chiese, castelli in età tardo medievale, in 999-1999. Per un Millennio da Treblea a Casalborgone, a cura di Cigna A.A., Settia A.A., Chivasso 2000, pp.145-169. Panero F., Una signoria vescovile nel cuore dell’Impero. Funzioni pubbliche, diritti signorili e proprietà della Chiesa di Vercelli dall’età tardocarolingia all’età sveva, Vercelli 2004. Rationes decimarum italiae nei secoli XIII e XIV. Lombardia et Pedemontium, a cura di M. Rosada, Città del Vaticano 1990. Settia A.A., Precisazioni su qualche toponimo del Casalese e del Chivassese (in margine a due recenti pubblicazioni), «Bollettino storico-bibliografico subalpino» LXIX (1971), pp. 505-539. 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Sturani M.L., Innovazioni e resistenze nella trasformazione della maglia amministrativa piemontese durante il periodo francese (1798-1814): la creazione dei dipartimenti ed il livello comunale, in Dinamiche storiche e problemi attuali della maglia istituzionale in Italia. Saggi di geografia amministrativa, a cura di M. L. Sturani, Alessandria 2001, pp. 89-118. Vigliano G., Il Chivassese. Strutture insediative e testimonianze di civiltà, Torino 1969. Vincent F., Il palazzo Morra di Lauriano nel suo territorio storico: caratteri architettonici e indicazioni per la conservazione, Tesi di laurea del Politecnico di Torino, Torino 2001. |
Descrizione Comune | Lauriano L’attuale territorio di Lauriano è il risultato dell’accorpamento del territorio dell’ex comune collinare di Piazzo con quello di pianura di Lauriano. Comunità limitrofe, ma rimaste a lungo separate nel corso dei processi di organizzazione distrettuale dal tardo medioevo fino all’età napoleonica; tale distinzione fu causata dall’inclusione precoce di Lauriano entro l’area d’ingerenza del marchesato di Monferrato, mentre Piazzo rimase sotto il controllo dei vassalli vescovili di Vercelli. Proprio la presenza di eterogenee forze signorili, primi tra tutti i vassalli della curia monferrina e del vescovo di Vercelli, ebbero un ruolo importante nella definizione dell’organizzazione del territorio di Lauriano, Piazzo nonché del limitrofo comune di Monteu Po, prima della loro inclusione entro la maglia amministrativa sabauda.
Nei protocolli monferrini Lauriano, Piazzo e Monteu Po sembrano quasi un unico condominio signorile frazionato e condiviso da molteplici famiglie legate alla corte monferrina: i titolari di beni feudali in Lauriano sono spesso contamporaneamente investiti di porzioni nei limitrofi Monteacuto Po e Piazzo (AST, Corte, Paesi, Asti, m.17; Ivi, Corte, Paesi, Monferrato, Protocolli, Guiscardo, vol.5). Tuttavia Piazzo è considerato, dal XVI fino al XVIII secolo, parte del contado di Cocconato, come riportano diverse investiture marchionali e vescovili (cfr. il lemma: ‘Mutamenti di distrettuazione’): AST, Corte, Paesi, Monferrato, Protocolli, Guiscardo vol.5, f.97: Investitura del marchese Bonifacio di Monferrato a favore di Reinero di Casalborgone del fu Giovanni consignore di Cocconato e de conti di Radicati, della di llui porzione del castello, luogo, giurisd.ne, beni, ragioni ed onoranze di Piazzo in feudo nobile e gentile alla forma delle precedenti investiture annullando la clausola ivi espressa: 19 marzo 1483. Particolarmente soggetto a ridefinizioni confinarie è il territorio orientale verso Monteu Po. Più condizionato da mutamenti geomorfologici e insediativi è invece il tratto settentrionale del territorio comunale, gradualmente abbandonato come area abitativa per il bisogno di riparare a ridosso delle colline dove era possibile edificare senza rischio di inondazioni, come dimostra lo spostamento della parrocchiale verso luoghi più riparati (cfr. il lemma: ‘Altre presenze ecclesiastiche’). L’attuale forma del territorio comunale cerca di coniugare gli antichi insediamenti abitativi e confini delle comunità di Lauriano «de plano» e di Piazzo (in collina), con le caratteristiche di un territorio, collinare, area di sbocco di ben due arterie stradali (da Casalborgone e da Tonengo) locali e di diversi rii e torrenti che sfociano nel Po: corsi d’acqua che hanno richiesto, nel corso del tempo, una particolare attenzione e manutenzione per evitare il rischio di dissesto idrogeologico cui è esposta l’area. L’aggregazione di Piazzo al comune di Lauriano ha permesso di acquisire aree boschive e pascoli collinari protetti e un tratto stradale alternativo al tracciato militare che collegava Torino a Casale utile per il transito di derrate e viaggiatori, così da ampliare i contatti tra il nuovo comune e le amministrazioni limitrofe al di là della collina: Casalborgone, Tonengo e Cocconato. |