Dusino San Michele

AutoriCastellani, Luisa
Anno Compilazione1998
Anno RevisioneVERSIONE PROVVISORIA
Provincia
Asti.
Area storica
Astigiano.
Abitanti
857 all'anagrafe (1992).
Estensione
1164 (ISTAT) e 1188 (SITA) ettari al censimento del 1991.
Confini
A nord San Paolo Solbrito, a est Villafranca d'Asti, a sud Cantarana e Valfenera, a ovest Villanova dAsti.
Frazioni
Non ci sono frazioni; la popolazione è divisa in due nuclei insediativi: Dusino e San Michele. Alcune case sparse accolgono il 25% della popolazione censita (Istat 2001).
Toponimo storico
«Ad duodecimum » XII miglio (Bordone 1980, 145); Diosinus (a. 1151, BSSS 37, doc. 16); Ducìnum (a. 1197, Codex Astensis qui de Malabayla communiter nuncupatur, a cura di Q. SELLA e P. VAYRA. Roma 1880, Atti della R. Acc. dei Lincei, s. II, doc. 639, ); Dudicino (a. 1283, Savio 1934, Franchigie 1, 172); Duxinum (a.1472, Savio 1934, Franchigie, VIII, 201). Dusino-San Michele dal 1928 (Regio decreto n. 81). Per San Michele: "Sanctus Michael" (1132; Fissore 1973, 504), San Michele d’Asti.
Diocesi
Appartiene alla diocesi di Asti dal 1041 (M.G.H., Diplomata regum et imperatorum Germaniae, V, doc. 70).
Pieve
La pieve di Dusino, «sita loci Ulmarici» e intitolata a San Martino, viene menzionata per la prima volta nel 941 come dipendente dal vescovo di Asti (Le più antiche carte dell'archivio capitolare di Asti, a cura di F. Gabotto, Pinerolo 1903 B.S.S.S. XXVIII, docc. 56, 99). Il territorio della pieve, nel 1041, risulta molto vasto, estendendosi fino a Valfenera, Porcile e Anterisio (Gerbi 1974, 39-40). Nel 1151, San Michele viene detto «sancto Micaele de plebe Diosini» (Le carte dell'archivio capitolare di Asti, a cura di F. Gabotto e N. Gabiani, Pinerolo 1907, B.S.S.S.. XXXVII, doc. 16).
Altre Presenze Ecclesiastiche
Sono presenti i monaci di Breme, che avevano beni sulla Serra di Dusino, confermati loro nel 1026 (Cartario dell'abbazia di Breme, a cura di L. C. Bollea. Torino 1933, BSSS CXXVII, doc. 52). San Michele viene donata dal vescovo al monastero femminile di S. Anastasio di Asti che vi detiene beni ancora nel 1345 (Fissore 1973, p.504; Bosio 1894, p.520). La chiesa di S. Pietro, a Dusino, venne ceduta nel 1165 dal vescovo Anselmo al monastero astigiano dei SS. Apostoli (Le carte dell'archivio capitolare di Asti, a cura di F. Gabotto e N. Gabiani, Pinerolo 1907 (BSS S XXXVII), doc. 34). Il riordino delle parrocchie di Villanova d’Asti per intervento del visitatore pastorale, il vescovo di Asti Panigarola, nel 1588, pose fine al regime per cui si era soliti distinguere «parochias non finibus et limitibus sed domibus et familiis», decretando i limiti territoriali dell’arcipretura di S.Martino e le sue giursdizioni extra comunali, come la cura perpetua dei luoghi di Dusino, S.Michele, Corveglia e di Valdichiesa. (ACVAt/Archivio della Curia Vescovile di Asti, Visita episcopale di mons. Francesco Panigarola, 1588, ff. 148 v-151; trad. in G. Visconti, San Paolo Solbrito e dintorni, Asti 1999, pp. 474-478.).
La chiesa di San Michele eretta a parrocchia nel 1638, nel 1986 è scelta come sede della parrocchia unificata del Comune e intitolata ai Santi Rocco e Michele. In precedenza la chiesa di San Rocco, edificata tra il 1769 e il 1779, aveva ottenuto il riconoscimento di parrocchiale nel 1883.
Assetto Insediativo
I due luoghi di Dusino e San Michele sorgono a poca distanza l’uno dall’altro sul limitare dell’altipiano di Villanova d’Asti. Dusino compare nel secolo X come sede di pieve dipendente dalla diocesi di Asti, lungo l’asse viario della via Fulvia ed ai margini di un’antica selva. San Michele è un’insediamento attestato nel secolo XII. Dal 1248 il comune di Asti fonda una villanova nel territorio di Dusino, da cui fa dipendere i due luoghi ed a vantaggio della quale Dusino si impoverisce demicamente [cfr. la seconda parte della scheda; ]. La dipendenza da Villanova d’Asti dura fino al 1623, acuita appunto dalla scarsa rilevanza demica. Nel secolo XVI la resposabilità dell’attività cultuale all’interno dei due oratori (di san Rocco e san Michele) spetta alle parrocchie di Villanova, che provvedono all’invio di sacerdoti [A.C.V.A., Visitatio apostolica episcopi Sarsinatensis 1585, ms., ff. 265v.-268].
Luoghi Scomparsi
Ulmarico, villaggio di probabile origine franca, attestato come villa nel 956 (Le più antiche carte dell'archivio capitolare di Asti, a cura di F. GABOTTO. Pinerolo 1903 --B.S.S.S. XXVIII --, doc. 73) e successivamente scomparso; se ne ha ancora memoria negli Statuti di Villanova del 1400 che prescrivono di riparare la via «de Urmaxio» una volta all'anno per poter accedere alle coltivazioni di lino presso il torrente Traversa (SAVIO 1934, 61). Un viario del XV secolo nomina il toponimo Ulmarixiun a poca distanza da Dusino (Bordone 1980, 145).
Catasti
Nel 1733, San Michele dichiara che catasti e registri degli allibramenti sono in «buona forma»; Dusino , con ordinato del 5 giugno 1733, dichiara di necessitare solo un nuovo catasto «per esser il presentaneo confuso e malformato» (AST, la archiviazione. Misure territoriali e allibramenti, mazzo 2, n.8). Presso l'AST, Sez.Riunite, sala mappe, si conserva un catasto geometrico-particellare di Dusino di periodo napoleonico (Alleg. G 480 e A. 109).
Ordinati
Esistono per Dusino dal 1644 e per San Michele dal 1635 (AC Dusino San Michele).
Dipendenze nel Medioevo
Dalla fondazione di Villanova nel 1248, il paese e il suo territorio rimasero sotto il controllo del comune astigiano, passando nel 1312 sotto il dominio angioino e nel 1342 a quello dei Visconti (SSTCP, Villanova d’Asti).
Feudo
Nel 1135, Uberto Brizio cedeva al comune di Asti quanto tenuto nel territorio di Dusino, ricevendone investitura (Codex, doc. 839). Nel 1254, Raimondo Asinari risulta detenere «possessio castri et ville et hominum et contiti et iurisdicionis» di Dusino, contro la volontà di Asti che ne richiede la restituzione, fatta eccezione per i beni allodiali, poiché non tollera alcuna ingerenza signorile nella costituzione della limitrofa villanova di Villafranca (Le carte dell'archivio capitolare di Asti dal 1238 al 1272, a cura di L.Vergano, Torino 1942 (BSSS CXLI)). La presenza allodiale degli Asinari continua e viene trasformata nei secoli seguenti in dominatus loci.. Così, nel 1497 e nel 1498, il feudo di Dusino viene concesso dal duca d'Austria agli Asinari (ASTo, Camerale, Art. 616, Titoli annessi alle declaratorie, n. 427, mazzo Declaratorie 1727, 3°, f. 49, 52). San Michele, tenuta allodiale dei Ricci, fu loro concessa in feudo da Carlo d'Orléans nel 1423 e revocata due anni dopo (Pirrone 1991). Prima di allora, i Ricci avevano già tentato di legittimare il loro dominatus loci dai Visconti (1377 e 1381). La località fu data in feudo per la prima volta dai Savoia nel 1619 a Carlo Baronis e poi, incamerata, venne concessa nel 1623 a Gian Giacomo Curbis (Casalis, 539). I de Curbis erano presenti a S. Michele con un esteso patrimonio di cui effettuarono consegnamento nel 1588 (A. St. C. Asti, faldone 61/A/5).
Mutamenti di distrettuazione
Capitaneato di Asti. Distrettuazione sorta nel 1413 per concessione dell'imperatore Sigismondo a Carlo d'Orléans, signore di Asti. Nel 1576 Villanova giurò fedeltà a Carlo Emanuele di Savoia (SAVIO 1934, Franchigie, XIX). Nell'Ottocento, Villanova come capoluogo di mandamento della provincia d'Asti aveva sotto di sé i comuni di Dusino, San Michele, Valfenera, Cellarengo, Ferrere, S. Paolo Solbrito.
Mutamenti Territoriali
Dusino San Michele fu formato con i comuni soppressi di Dusino e di San Michele d'Asti il 15 gennaio 1928 (R.D. n. 81). Nel 1958, la frazione Valle Goria- Antoniassi fu scorporata da questo comune a favore di Villafranca d'Asti (D.P.R. n. 942).
Comunanze
In occasione delle rilevazioni per la Perequazione dei primi anni del secolo XVIII si pone in evidenza la completa assenza di beni comuni o di beni immuni di alcun genere [AST camerale, capo 21, m. 73, Asti. Consegna beni immuni e comuni 1721; m. 85, Provincia di Asti, Immuni e comuni 1721].
Fonti
A.C.D. (Archivio Storico del Comune di Dusino San Michele).
A.C.V. (Archivio Storico del Comune di Valfenera), Atti antichi, fasc. Carte relative alla linea divisionale del territorio di Valfenera da quello di S. Michele(1577).
A.C.V.At., Visitatio apostolica episcopi Sarsinatensis 1585, ms., ff. 265v.-268
A.C .At, fald. 61/A/5
A.S.T., Camerale, capo 21, m. 73, Asti. Consegna beni immuni e comuni 1721; m. 85, Provincia di Asti, Immuni e comuni 1721; art. 616, Titoli annessi alle declaratorie, n.427, m. Declaratorie 1727; Prima archiviazione, Misure territoriali e allibramenti, m. 2; Sala Mappe, alleg. G480 e A109.
B.R.T., Relazione generale dell’ Intendente d’Asti sullo stato della Provincia, 1753, ff. 110v.-112.
Fonti edite:
Cartario dell'abbazia di Breme, a cura di L. C. Bollea. Torino 1933 (BSSS CXXVII).
Le più antiche carte dell'archivio capitolare di Asti, a cura di F. Gabotto. Pinerolo 1903 (BSSS XXVIII).
Bibliografia
Bordone Renato, Da Asti tutto intorno, Torino 1976.
Bordone Renato, Una valle di transito nel gioco politico dell'età sveva. Le trasformazioni del potere e dell'insediamento nel comitato di Serralonga, in «Bollettino storico-bibliografico subalpino», LXXIII (1975), pp. 109- 179.
Bordone Renato, Città e territorio nell'Alto Medioevo. La società astigiana dal dominio dei Franchi all'affermazione comunale, Torino 1980, (BSS CC).
Bosio G., Storia della Chiesa di Asti, Asti 1894.
Goffredo Casalis, Dizionario geografico, storico-statistico-commerciale degli stati di S. M. il re di Sardegna, Torino, G. Maspero, 1833-1856
Fissore G. G., Problemi della documentazione astigiana, in «Bollettino storico-bibliografico subalpino», LXXI (1973).
Gerbi P., Sollecitazioni politiche sul riordino della carta del popolamento dell’altopiano di Villanova d'Asti, dattiloscritto presso il Dipartimento di Storia dell'Università di Torino, Torino 1974.
Merlotti Andrea, Costruire lo Stato in provincia: l’intendenza astigiana di Giovan Francesco Balduini di Santa Margherita (1750-54), in corso di stampa.
Pirrone, G., Le vicende della famiglia Ricci nel medioevo, dattiloscritto presso il Dipartimento di storia dell'Università di Torino, Torino 1991.
Inventario Archivio storico (1615-1963), a cura di D.Cabella, D.Brunetti, 2003.
Mossino Secondo, Dusino - Vita di un Villaggio, 1984 - Graficop COMO.
Pescarmona A., Ricordi storici sull' antica Pievania di S.Martino ed attuale Prevostura di San Rocco, Arti Grafiche Baietto - Villanova d'Asti 1941.
Visconti G., San Paolo Solbrito e dintorni, Asti 1999.
Savio P., Statuti comunali di Villanova d'Asti: introduzione, testo, franchigie, documenti, indici e glossario, Città del Vaticano 1934.
 
Descrizione Comune

Dusino San Michele

     Collocato sull'importante asse stradale della via Fulvia, a poche miglia da Asti, Dusino è sede di una pieve, non incastellata, dipendente dalla diocesi di Asti (a. 941 ). A quel tempo, la parte settentrionale e occidentale del suo territorio era coperta da un'antica selva, confermata dall'imperatore Enrico III al vescovo di Asti (MGH, Diplomata regum et imperatorum Germaniae, V, doc. 70). Tracce di questo bosco, con prevalenza di querce, sono ancora visibili sul territorio comunale, nei pressi di San Michele. Nel XII secolo, Dusino compare tra le località appartenenti al comitatus di Serralonga, una distrettuazione del territorio -svuotata del suo originario significato di giurisdizione signorile -- che non fu mai un comitato rurale (Bordone 1975, 108). Tale comitatus, distante da Asti una ventina di chilometri verso ovest, comprendeva anche le località di Serralonga e Musanza ed era attraversato dalla direttrice che da Chieri portava ad Asti. Esso era delimitato da confini morfologici e precisamente dal terrazzo che separa l'altopiano di Poirino dalla vallata di Villafranca d’Asti. Attualmente Serralonga è una frazione di Cantarana d'Asti, mentre Musanza appartiene a Villafranca d'Asti. Solo Dusino è divenuto un comune automono, benché talmente piccolo da esser stato accorpato nel 1928 a quello altrettanto modesto di S.Michele d'Asti. Anche per San Michele le prime notizie risalgono al XII secolo, quando la località venne donata dal vescovo alle monache benedettine di S. Anastasio d'Asti (FISSORE 1973, 504). Le due località che compongono il comune sorgono a poca distanza l'una dall'altra, ambedue sul limitare dell'altipiano di Villanova prima che digradi verso le valli dei torrenti Traversola e Stanavasso.
Nel 1135 Oberto Brizio, dei signori di Sarmatorio, cedette al comune di Asti quanto possedeva a Dusino (Codex Astensis, doc. 850): il comune entrava così in possesso di diritti in una frazione del comitato di Serralonga, spettante al vescovo, anche se a questi rimaneva il controllo dell'importante asse stradale che lo attraversava (Bordone 1975, pp. 147 sg.). Nel 1202 gli Astigiani, in una pace con i signori dell'Astisio, si riservarono di poter formare una villa nel "loco de Ducino" (Codex Astensis, doc. 574). Se il borgo nuovo non si creò nel villaggio di Dusino, è però vero che Asti, nel 1248, intervenne sull'altipiano presso Dusino e San Michele con la fondazione di Villanova. La strategia politica di Asti mirava ad assicurarsi il controllo delle vie commerciali e, nello stesso tempo, a ostacolare le comunicazioni fra il Monferrato e i conti di Biandrate che sull'altipiano erano cospicuamente presenti. Nondimeno, vi fu un obiettivo economico, considerata la fertilità e la produttività dei terreni, ampiamente sfruttati come riserva granaria fino a tutto il XV secolo.
Dal 1248 Fino al 1623, la storia di Dusino e San Michele si fonde con quella di Villanova della quale sono frazioni. Benché una parte dei suoi abitanti abbia popolato il vicino villaggio rifondato da Asti verso il 1248 (Savio 1934, Franchigie I), è possibile che Dusino abbia mantenuto un certo margine di autonomia fino al Trecento, poiché solo allora i documenti di Villanova mostrano l'avvenuta espansione territoriale fino a comprendere Dusino e San Michele (Ibid., VIII). Alla Montà di Dusino sorgevano le forche di Villanova, ancora visibili nel 1563, ma fortemente rovinate dai soldati di presidio a Valfenera verso il 1555 (Ibid., Docc.33- 34). San Michele, invece, nel 1345 compare ancora come luogo in cui sorgeva un piccolo monastero femminile dipendente da S. Anastasio di Asti (Bosio 1894, p. 520). Successivemente, è assai verosimile che le monache abbiano alienato i loro beni ai Ricci, importante famiglia dell'aristocrazia finanziaria astigiana. Sono loro, infatti, a comparire come detentori di un castello e di beni a San Michele nel 1377, confermati nel 1381. La presenza di una famiglia con ambizioni signorili, i Ricci, nel tardo medioevo mina la compattezza del territorio dando origine a un'isola giurisdizionale. Nel 1423, infatti, un'investitura concessa ai membri della famiglia Ricci di Asti da Carlo d'Orléans stabiliva che S. Michele -- data in feudo -- fosse per sempre «separata, disgregata, distincta et divisa a finibus et poderiis» di Villanova e che costituisse, con il suo castello, un territorio autonomo (Pirrone 1991, doc. 2). La revoca dell'infeudazione, attuata due anni dopo, ricompose formalmente S. Michele entro il territorio di Villanova.
Solo in seguito alla decisione sabauda di scorporare alcune aree del territorio villanovese, le due località tornarono ed essere autonome. Tuttavia, le dimensioni ridotte di questi insediamenti (nella seconda metà dell'Ottocento Dusino contava 740 abitanti e San Michele circa cinquecento (Casalis, vol VI, 1840, p. 324. Ibid, vol. XVIII, 1849, p.559) provocarono la decisione di fonderli in un unico comune. Un ulteriore porzione di territorio venne scorporata, a favore di Villafranca d’Asti, nel 1958 [si veda: Mutamenti territoriali].