Autori | Sereno, Cristina |
Anno Compilazione | 2008 |
Anno Revisione | Versione provvisoria |
Provincia | Torino
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Area storica | Monferrato, Chivassese.
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Abitanti | 6260 (2008)
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Estensione | 14,17 kmq (2008)
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Confini | Settimo Torinese, Baldissero Torinese, Pavarolo, San Mauro Torinese, Gassino Torinese
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Frazioni | Cordova, San Martino. Borgate: Pedaggio Vecchio, Pedaggio, Rezza, San Rocco, Rivodora, Tetti Varetto (2008). Vedi mappa.
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Toponimo storico | Diminutivo di « castrum », attestato nel 1193 (BSSS XX, p. 55, doc. 19: «illi de Castelliono») e in una variante nel 1278 (BSSS XXII, p. 223, doc. 150: «Anselmus de Castellione»)
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Diocesi | Torino
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Pieve | La chiesa principale di Castiglione nel medioevo, intitolata a S. Claudio, dipendeva, come molte altre collocate sulla riva del Po, dalla pieve di S. Pietro di Gassino (CASIRAGHI, 1979, 90)
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Altre Presenze Ecclesiastiche | Chiesa di S. Dalmazzo; chiesa parrocchiale di S. Claudio; chiesa di S. Martino; chiesa di S. Grato nella frazione di Cordova (<http://www.comune.castiglionetorinese.to.it>, 2008). Le chiese di Castiglione sono registrate con regolarità nelle visite pastorali a partire dal 1585 (Archivio Arcivescovile di Torino, VP 1585, 7.1.1, f. 99) fino al sec. XX.
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Assetto Insediativo | Castiglione Torinese sorge a 11 km a nord-est di Torino, lungo la strada da Porta Pretoria a Industria e Casale. Si struttura in tre nuclei insediativi compatti: Castiglione Alto sulla collina; San Rocco ai piedi del precedente e lungo la strada; la Rezza, sulla direttrice collinare per Chieri. Castellionum. Vedi mappa.
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Luoghi Scomparsi | Ognano (Settia, 1975, B14) è una località attestata dal secolo XI, registrata in seguito come chiesa inclusa nella pieve di Gassino (1386) e presente nelle visite pastorali fino al secolo XIX, anche se come edificio ormai crollante. Non è abitato dal secolo XIV.
Osterum (Settia, 1975, B16) è una località attestata dal secolo XI, presumibilmente collocata fra Castiglione e Gassino; dipende da Chieri nella prima metà del secolo XIV, è elencata fra le comunità del Monferrato nel 1395 ed è citata ancora nei catasti del secolo XVII ma oggi è totalmente scomparsa.
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Comunità, origine, funzionamento | Nel 1243 in una lite con la vicina comunità di Gassino si nomina per la prima volta un podestà di Castiglione, il dominus Merlone, che agisce «nomine aliorum dominorum et hominum de Casteglono» (BSSS XLIII, p. 11, doc. 6). È possibile supporre che in tale data esistesse una comunità organizzata, tale da dotarsi di un podestà e da poter gestire, insieme con i signori del luogo, la prima di una lunga serie di cause sui rispettivi confini e beni con Gassino. Nel 1295, ad esempio, i «domini de Castellone et eorum homines» si accordano con il comune di Gassino sulla taglia (BSSS XLIII, p. 31, doc. 17) e nel 1307 Filippo di Savoia concede «plenam fidantiam et bonam ac validam securitatem atque securum respectum dominis, hominibus atque rebus de Castellione» (BSSS XLIII, p. 42, doc. 24). Tuttavia l’impressione offerta da tale documentazione appare quella di una comunità che, nonostante il riconoscimento della sua esistenza, rimane subordinata ai suoi «domini» nella gestione delle questioni più significative. Nel 1329 si assiste a un accordo fra il podestà di Castiglione, Giovannino appunto di Castiglione, e il podestà di Chieri in merito a un sequestro di persona ai danni di un chierese effettuato «per quosdam homines de Castilione»: questi ultimi, se mostrano una certa capacità di azione, risultano tuttavia gestiti da un podestà che, presumibilmente, è emerso proprio dalla cerchia dei signori del luogo, i quali paiono quindi mantenere nelle loro mani la gestione della località (BSS CLXII, p. 258). Va comunque ricordato che già nel 1287 era comparsa la dicitura di comune per Castiglione, seppure anche in quel caso in una situazione subordinata ai domini locali che ne sono sindaci e procuratori (BSSS XLIII, p. 21, doc. 11). Fra il XVI e il XVII secolo la comunità mostra una notevole capacità di cercare collegamenti politici più o meno inediti in base alla situazione generale e all’utilità della comunità stessa; in tal modo, nel 1532 la comunità giura fedeltà ai marchesi di Monferrato, ricevendone conferma dei suoi statuti e dei privilegi (ASTo, Camerale, Indice dei feudi, De Deati, vol. 4°, 1532 in 1533, 116); nel 1538 la fedeltà è rivolta sia dalla comunità e dagli uomini di Castiglione, sia dai signori del luogo al re di Francia (ASTo, Camerale, Indice dei feudi, vol. Proc. Prestam. Fedeltà, 1537 in 1538, 150, 152); nel 1589 la comunità e gli uomini prestano fedeltà al duca di Mantova (ASTo, Camerale, Indice dei feudi, Alb. Paltro, vol. 4°, Fedeltà, 1589 in 1590, 132); nel 1613 al marchese di Monferrato (ASTo, Camerale, Indice dei feudi, vol. N, Monferrato, Fedeltà, 1613, 193); nel 1617 al duca Carlo Emanuele di Savoia (ASTo, Camerale, Indice dei feudi, Vol. Forieri, Giuramenti fedeltà, Comunità del Monferrato, 56) e nel 1618 al duca di Mantova e Monferrato (ASTo, Camerale, Indice dei feudi, Vol. P Monferrato, Fedeltà, 1618, 271).
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Statuti | Nel 1532 la comunità giura fedeltà ai marchesi di Monferrato, ricevendo da questi conferma dei suoi statuti e dei privilegi (ASTo, Camerale, Indice dei feudi, De Deati, vol. 4°, 1532 in 1533, 116)
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Catasti | Presso l’Archivio di Stato di Torino si conservano le mappe relative a Castiglione compilate sia in occasione della realizzazione del catasto francese (ASTo, Camerale, cat. Franc., Alleg. A pf. n. 8) sia del catasto Rabbini (ASTo, Camerale, cat. Rabbini, Mappa T., n. 52-53). In entrambi la cartografia mostra una distribuzione della popolazione in forma di abitato sparso, con alcune concentrazioni più intense nel capoluogo (a N-E, lungo il Rio Maggiore; ancora più a N la frazione La Rezza, lungo la strada nazionale per Casale) e nella frazione di Cordova (a S-E, al confine con Pavarolo). La frazione San Martino (a S-O del capoluogo) presenta invece un abitato estremamente frammentato. L’uso dei terreni appare destinato essenzialmente a vigne e bosco.
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Ordinati | Nell’Archivio Storico del Comune di Castiglione Torinese (piazza IV Novembre 8), non inventariato, non si è trovata traccia di Ordinati. Il documento più antico è costituito da un Libro di trasporto beni del 1693.
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Dipendenze nel Medioevo | Nel periodo medievale Castiglione è al centro di una lunga contesa fra i marchesi di Monferrato e i duchi di Savoia per l’inserimento nelle rispettive aree di dominio, dal momento che la località si trovava proprio al confine fra i territori delle due dinastie. Nel 1232 si assiste all’accordo fra il marchese Bonifacio di Monferrato e Genova per l’uso da parte dei mercanti liguri di una direttrice alternativa a quella artigiana per i loro traffici, attraverso proprio le località di Montiglio, Cocconato, S. Raffaele Cimena, Gassino e Castiglione, a conferma dell’inserimento di tali località in dinamiche politiche ed economiche di notevole ampiezza (HPM, Chartae, II, doc. 1819; Settia, 1991, p. 228). Nel 1287 e nel 1288 è il marchese Guglielmo di Monferrato a dirimere due liti fra Castiglione e Gassino (BSSS XLIII, p. 21, doc. 11; p. 23, doc. 12), mentre nel 1307 i signori e gli uomini di Castiglione ottengono la protezione del duca Filippo di Savoia in tutto il Monferrato, compreso il luogo di Gassino (BSSS XLIII, pp. 42-43, doc. 24). Ai primi del Trecento, infatti, Castiglione compare nella documentazione monferrina come località particolarmente inadempiente verso le richieste militari dei marchesi (Bozzola, 1926, p. 19; Settia, 1985, pp. 99, 105, 114-117). L’impressione è quindi quella di una certa capacità di azione di Castiglione fra i due contendenti volta a garantire, pur nella dipendenza dall’uno o dall’altro potere, uno spazio di autonomia e il riconoscimento di privilegi, come testimoniato anche dalla lite del 1310 fra Filippo di Savoia-Acaia e Teodoro del Monferrato che si conclude con la concessione agli uomini di Castiglione e di Gassino di usufruire dei loro beni nei rispettivi territori (ASTo, Corte, Ducato di Monferrato, m. 3, n-° 5, 26 giugno 1310).
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Feudo | Nel 1307 Filippo di Savoia-Acaia concede «plenam fidantiam et bonam ac validam securitatem atque securum respectum dominis, hominibus atque rebus de castellione» (BSSS, XLIII, pp. 42-43, doc. 24, 1 giugno 1307). Il 14 novembre 1312 i conti di Biandrate cedono le loro quote sul luogo a Filippo di Savoia-Acaia e le ricevono indietro in investitura il 29 gennaio 1314 (ASTo, Camerale, Indice dei feudi, Inventario guardaroba Città e provincia di Torino, 86). Nel 1329 è attestato un podestà di Castiglione, emerso dai signori del luogo, che negozia con il podestà chierese a nome degli «homines de Castilione» (BSS CLXII, p. 258, 15 agosto 1329). La rilevante posizione dei signori del luogo nelle vicende della comunità si evince anche dalla procura che gli uomini del luogo affidano a Tommaso dei signori di Castiglione, appunto, per una lite con Gassino (Archivio Comunale di Gassino, Fald. 1, fasc. 41 e 42). Nel 1419 vengono infeudati del castello, dei luoghi e dei diritti di Castiglione Valfredo e Corrado di Castiglione, padre e figlio (ASTo, Camerale, Indice dei feudi, Junior Tom. 30, 1335 in 1511, 832). A partire da questa data e fino alla prima metà del secolo XVII seguono numerose conferme di investitura alla medesima famiglia (cfr. anche i documenti della seconda metà del secolo XVI sul pedaggio ai signori di Castiglione in ASTo, Corte, Feudi del Monferrato, Castiglione, m. 24, n. 1, 3, 4). Il 6 maggio 1632 Vittorio Amedeo duca di Savoia si fa investire dall’imperatore Ferdinando del luogo di Castiglione (ASTo, Camerale, Indice dei feudi, vol. Gio. Tomaso Pasero 1626 in 1634, 85) e poi l’11 ottobre 1642 ne investe i fratelli Turinetti (ASTo, Camerale, Indice dei feudi, vol. Investiture, RR 1633 in 1647, 466). Da questo momento in poi la famiglia riceve periodiche conferme dell’investitura, mentre il 2 settembre 1737 i Turinetti consegnano i loro diritti sui luoghi e il castello di Castiglione e Cordova (ASTo, Camerale, Indice dei feudi, Badino 1735 in 1737, lib. 6°, fol. 118, n° 400). Nella relazione settecentesca del Sicco la famiglia risulta appunto investita del feudo sia su Castiglione sia su Cordova (SICCO, 1750, pp. 82-84).
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Mutamenti di distrettuazione | Si vedano le sezioni Dipendenza nel medioevo e Feudo per i frequenti passaggi di Castiglione dal territorio dei Monferrato a quello dei Savoia.
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Mutamenti Territoriali | Il comune venne aggregato a Gassino in periodo fascista, per tornare nuovamente autonomo nel 1947 (Archivio Commissariato per la liquidazione degli Usi Civici, fasc. 68). Nel territorio di Castiglione è inserita, a partire almeno dal secolo XVIII, anche quella che oggi è la frazione di Cordova, ma che in età medievale era una comunità con propri signori, legata feudalmente ai marchesi di Monferrato: cfr. MGH, Diplomata, X/2, p. 377, doc. 466 (1164); BSSS LXXXI, p. 736 (1224); SETTIA, 1985, pp. 90, 105, 116-117; SICCO, 1750, pp. 82-84; ASTo, Camerale, II Archiviazione, Capo 21, n° 71, ff. 121-131.
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Comunanze | La Perequazione settecentesca del Piemonte indica la presenza, nei territori di Castiglione e Cordova, di circa 400 giornate di beni comuni, tutte adibite a gerbido (ASTo, Camerale, II Archiviazione, Capo 21, n° 71, ff. 121-131); vi si dice inoltre che «nelle risposte date … si dichiarò al capo quattro esservi pascoli communi uniti con quelli del signor marchese Priero conte del luogo, da quali la comunità non ne ricava alcun proffito et non esser registrati». Si precisa altresì che Cordova «resta unito con la misura di Castiglione in giornate 483:15» (ASTo, Camerale, II Archiviazione, Capo 21, n° 16, f. 11). Compaiono anche circa 57 giornate immuni che «si dissero … convenzionate con la comunità di Gassino nell’anno 1612 con l’intervento due ministri, uno per parte di questa corona, altro per parte del Ser.mo di Mantova» (ASTo, Camerale, II Archiviazione, Capo 21, n° 83, ff. 35-36). Nel 1925 una lettera del sindaco dichiara che nel comune non si esercitano usi civici, mentre nel 1934 compaiono un totale di 23 ettari e 46 are di beni demaniali (Archivio Commissariato per la liquidazione degli Usi Civici, fasc. 68).
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Liti Territoriali | Le liti con il vicino comune di Gassino sono numerose e precoci e riguardano la contesa su terre comuni (BSSS, XLIII, pp. 11-15, doc. 6, 16 giugno 1243), sui rispettivi confini (BSSS, XLIII, pp. 21-23, doc. 11, 17 maggio 1287; pp. 23-25, doc. 12, 8 gennaio 1288; Archivio Comunale di Gassino, fald. 2, fasc. 6,7,8, 1430-1440; fald. 2, fasc. 40, 41, 42, 1482; fald. 44, fasc. 5, 1723), sulle tasse da versare (BSSS, XLIII, pp. 31-34, doc. 17, 5 luglio 1295). Per le liti sui confini cfr. anche ASTo, Corte, Confini Monferrato, vol. C, n.° XXIV, Castiglione, 1430-1584. Nel XIX secolo ci sono alcune liti fra il comune e privati per l’usurpazione di terreni pubblici, la più interessante delle quali è con i conti Turinetti, titolari del feudo (ASTo, Corte, Paesi per A e B, Castiglione Torinese, m. 38, n.° 7, 1824).
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Fonti edite
Appendice documentaria al Rigestum Comunis Albe, a c. di F. Gabotto, Pinerolo 1912 (BSSS XXII), p. 223, doc. 150.
Le carte dell’archivio comunale di Gassino, a c. di F. Gabotto, Pinerolo 1911 (BSSS XLIII), p. 11, doc. 6; p. 21, doc. 11; p. 23, doc. 12; p. 31, doc. 17; p. 42, doc. 24
H.P.M., Chartae, II, doc. 1819 (1232)
M.G.H., Diplomata regum et imperatorum Germaniae, X/2, p. 377, doc. 466
Gli ordinati del comune di Chieri (1328-29), a c di P. Brezzi, Torino 1937 (BSS CLXII), p. 258
Il Rigestum Comunis Albe, a c. di E. Milano, Pinerolo 1903 (BSSS XX), p. 55, doc. 19
Appendice documentaria al Rigestum Comunis Albe, a c. di E. Milano, Pinerolo 1903 (BSSS XXII), p. 223, doc. 150
Fonti inedite
A.A.T. (Archivio Arcivescovile di Torino).
A.A.T., , Visite pastorali, 1584 (7.1.5); 1585 (7.1.1); 1594 (7.1.8, 7.1.9); 1634 (7.1.11); 1671 (7.1.18); 1729 (7.1.24); 1750 (7.1.29, 7.1.35, 7.1.36); 1774 (7.1.56); 1838 (7.1.79); 1886 (7.1.90); 1932 (7.1.93); 1939 (7.1.94). A.C.G. (Archivio Storico del Comune di Gassino).
A.C.G., fald. 1, fasc. 41 e 42 (1345). A.C.G., fald. 2, fasc. 6 (1430), 7 (1435), 8 (1440). A.C.G., fald. 2, fasc. 40, 41, 42 (1482). A.C.G., fald. 44, fasc. 5 (1723). A.C.G., fald. 52, fasc. 1 (1430). A.C.G., fald. 55, fasc. 1 (1937-57). A.S.T. (Archivio di Stato di Torino).
A.S.T., Camerale, II Archiviazione, Capo 21, n° 16, f. 11; n° 71, ff. 121-131; n° 83, ff. 35-36 A.S.T., Camerale, cat. Franc., Alleg. A pf. n. 8. A.S.T., Camerale, cat. Rabbini, Mappa T., n. 52-53. A.S.T., Camerale, Indice dei feudi, Inventario guardaroba Città e provincia di Torino, 86. A.S.T., Camerale, Indice dei feudi, Junior Tom. 30, 1335 in 1511, 832. A.S.T., Camerale, Indice dei feudi, De Deati, vol. 4°, 1532 in 1533, 116. A.S.T., Camerale, Indice dei feudi, vol. Proc. Prestam. Fedeltà, 1537 in 1538, 150, 152. A.S.T., Camerale, Indice dei feudi, Alb. Paltro, vol. 4°, Fedeltà, 1589 in 1590, 132. A.S.T., Camerale, Indice dei feudi, vol. N, Monferrato, Fedeltà, 1613, 193. A.S.T., Camerale, Indice dei feudi, Vol. Forieri, Giuramenti fedeltà, Comunità del Monferrato, 56. A.S.T., Camerale, Indice dei feudi, Vol. P Monferrato, Fedeltà, 1618, 271. A.S.T., Camerale, Indice dei feudi, vol. Gio. Tomaso Pasero 1626 in 1634, 85. A.S.T., Camerale, Indice dei feudi, vol. Investiture, RR 1633 in 1647, 466. A.S.T., Camerale, Indice dei feudi, Badino 1735 in 1737, lib. 6°, fol. 118, n° 400. A.S.T., Carte topografiche e disegni, Carte topografiche segrete, Borgonio B 1 Nero, Mazzo 1, "CARTA COROGRAFICA / DEGLI / Stati di S.M. il Re di SARDEGNA / data in luce / dall'Ingegnere / BORGONIO / nel 1683 / corretta ed accresciuta / nell'anno 1772". Borgonio (Ingegnere) [Stagnon 1772] Carta corografica degli Stati di terraferma di S.M. il Re di Sardegna. Copie 2 una in fol. 17, compresa la tabella di riunione; colla divisione per governi e la seconda composta di fol. 16 colla divisione della Provincia ed un'altra copia in 4 fol. (Manca la copia composta di fogli 16). (Note: Sul verso: "Carta III. / continente il Marchesato di Susa, il Contado di / Nizza, e le Provincie di Pinerolo, e Cuneo, con la maggior / parte di quella di Torino, piccola parte delle rispettive / Provincie di Moriena, Ivrea, Alba, Mondovì, e / Principato d'Oneglia, con le Frontiere di Francia / e parte della Provenza, il Principato di Monaco, e / piccola parte del Genovesato". L'originale seicentesco dal titolo "Carta generale de' Stati di Sua Altezza Reale" fu disegnato da Tommaso Borgonio ed inciso da Giovanni Maria Belgrano. Per l'edizione settecentesca qui conservata vennero aggiunti alcuni fogli raffiguranti i paesi di nuovo acquisto incisi da Stagnone su disegni di Castellino, Galletti e Boasso e vennero anche apportate alcune modifiche ai fogli disegnati dal Borgonio. Cfr. anche Carte Topografiche per A e B, PIEMONTE, n. 23 e Carte Topografiche Segrete, BORGONIO B 5 nero), Foglio 3, 1772, . Vedi mappa. A.S.T., Corte, Ducato di Monferrato, m. 3, n-° 5, 26 giugno 1310. A.S.T., Corte, Confini Monferrato, vol. C, n.° XXIV, Castiglione, 1430-1584. A.S.T., Corte, Benefizi divisi per paesi, da A a Z, Castiglione, m. 30, 1-2 (1540-1829). A.S.T., Corte, Feudi del Monferrato, Castiglione, m. 24, n. da 1 (1565) a 10 (sec. XVII). A.S.T., Corte, Paesi per A e B, Castiglione Torinese, m. 38, n. da 1 (1668) a 15 (1834). A.S.T., Corte, Provincia di Torino, Castiglione, Mazzo 8, 1616. C.U.C. (Archivio Commissariato per la Liquidazione degli Usi Civici, Torino).
C.U.C., fasc. 6.8. | |
Bibliografia | Blaeu, Joan, Theatrum statuum regiae celsitudinis Sabaudiae ducis, Pedemontii principis, Cypri regis. Pars prima, exhibens Pedemontium, et in eo Augusta Taurinorum, & loca viciniora, vol. 1, apud heredes Ioannis Blaeu, Amstelodami, 1682, Castellionum. Vedi mappa.
A. Bozzola, Parlamento del Monferrato, Bologna, 1926.
. Casalis, Dizionario geografico storico statistico commerciale degli stati di S. M. il re di Sardegna, , Torino 18, pp.
G. Casiraghi, La diocesi di Torino nel Medioevo, (BSS, CXCVI), p. 90
Il colle del paese antico. Viaggio nella storia, nei luoghi e tra le genti di Castiglione Torinese, Testi e ricerche a c. di M. Cha Bertinetti, M. Elia, Castiglione Torinese 1997
F. Guasco di Bisio, Dizionario feudale degli Antichi Stati Sardi e della Lombardia (dall’epoca carolingia ai nostri tempi, 774-1909), Pinerolo 1911 (BSSS, LVI)
A.A. Settia, Insediamenti abbandonati sulla collina torinese, in «Archeologia medievale», II (1975), pp. ………
A.A. Settia, «Sont inobediens et refusent servir»: il principe e l’esercito nel Monferrato dell’età avignonese, in Piemonte medievale. Forme del potere e della società, Torino 1985, pp. 85-121
A.A. Settia, Chiese, strade, fortezze nell’Italia medievale, Roma 1991
G. A. Sicco, Stato delle terre della Provincia di Torino, Torino 1750, Biblioteca Reale di Torino, SP 488, pp. 82-84
Storia dalle origini a oggi dei comuni di Gassino Torinese, Bardassano, Bussolino Gassinese, Castiglione Torinese, Cinzano, Rivalba, San Raffaele Cimena, Sciolze, a c. di G. Amore, Gassino 1977.
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Descrizione Comune | Castiglione Torinese Il dato più significativo nella storia di Castiglione è probabilmente la sua posizione di confine fra i domini dei Monferrato e dei Savoia, che lo rende insieme forte (tramite un’accorta e talora spregiudicata gestione della sua fedeltà, la comunità si ritaglia privilegi e riconoscimenti) e vulnerabile (a causa del frequente coinvolgimento nei conflitti fra le due potenze). Già nel 1243, infatti, nel corso di una lite con la vicina comunità di Gassino, si nominano per la prima volta un podestà di Castiglione, il dominus Merlone, che agisce «nomine aliorum dominorum et hominum de Casteglono». Questa e altre testimonianze più o meno coeve (nel 1295 i signori e gli uomini del luogo si accordano con il comune di Gassino sulla taglia; nel 1307 Filippo di Savoia concede la sua protezione ai signori, agli uomini e ai beni di Catiglione) spingono a supporre che in tale periodo esistesse una comunità organizzata, tale da dotarsi di un podestà e da poter gestire, insieme con i signori del luogo, la prima di una lunga serie di cause sui rispettivi confini e beni con Gassino. Tuttavia l’impressione complessiva rimane quella di una comunità che, nonostante il riconoscimento della sua esistenza, rimane subordinata ai suoi domini nella gestione delle questioni più significative. Si consideri anche, a sostegno di questa tesi, che nel 1329 gli uomini di Castiglione, pur mostrando una certa capacità di azione, risultano tuttavia gestiti da un podestà che, presumibilmente, è emerso proprio dalla cerchia dei signori del luogo, i quali paiono quindi mantenere nelle loro mani la gestione della località. Fra il XVI e il XVII secolo la comunità ricerca freneticamente collegamenti politici in base alla situazione generale e alla propria utilità, giurando fedeltà, in successione, ai marchesi di Monferrato, al re di Francia, al duca di Mantova, al duca Carlo Emanuele di Savoia e al duca di Mantova e Monferrato.
La contesa fra i marchesi di Monferrato e i duchi di Savoia per l’inserimento di Castiglione nelle rispettive aree di dominio deriva dalla collocazione della località proprio sul confine fra i territori delle due dinastie. L’immagine che si ricava dai documenti conservati è in ogni caso quella di una certa capacità di azione di Castiglione fra i due contendenti volta a garantire, pur nella dipendenza dall’uno o dall’altro potere, uno spazio di autonomia e il riconoscimento di privilegi. Non si trascuri che Castiglione, come del resto Gassino e altre località della collina torinese, si trovavano lungo direttrici stradali di estrema rilevanza, il che ha contribuito ad accrescerne il posto nelle strategie politiche dei marchesi: in tale categoria rientra la concessione nel 1232 da parte di Bonifacio di Monferrato ai genovesi di una strada alternativa alla più battuta Asti-Villanova-Chieri, che si dipanava appunto fra le località di Montiglio, Cocconato, S. Raffaele Cimena, Gassino e Castiglione.
Un altro aspetto sensibile è costituito dalle frequenti contrapposizioni con Gassino per la distribuzione delle rispettive spettanze, nelle quali ha quasi sempre la meglio il vicino. Le motivazioni di ciò si possono presumibilmente ricercare nella migliore e più precoce organizzazione di Gassino, che ne hanno favorito l’autonomia e ne hanno accresciuto la sfera di influenza sulle zone limitrofe. Anche la decisione di aggregare il comune appunto a Gassino in periodo fascista non fa che confermare, seppure a notevole distanza temporale, la posizione subordinata di Castiglione.
Nell’attuale territorio di Gassino è compresa la frazione di Gassino, la cui presenza è attestata con continuità, senza che si verifichino scorpori, sia nella relazione di Sicco del 1750, sia nella Perequazione settecentesca. Tuttavia dal metà secolo XII fino almeno al XIV Cordova si configura come località autonoma, dotata di homines e domini propri, a cui i marchesi di Monferrato richiedono prestazioni militari, trovandoli tuttavia inadempienti: anche i vicini di Castiglione sembrano quindi sfruttare la posizione intermedia fra le due potenze in conflitto per ritagliarsi spazi di autonomia.
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